si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
martedì 16 ottobre 2007
Una sfida per la sinistra (?) che, forse, verrà? La povertà
Secondo la Charitas, l'organizzazione cattolica che gestisce mense per i poveri, nel suo rapporto 2007 su povertà ed esclusione sociale, almeno 5.000 persone ogni mese si rivolgono ai suoi centri per chiedere cibo, acqua, riparo e ristoro psicologico: le percentuali sono da paura: 54% al Sud, sono italiani; mentre le percentuali rimangono "storiche" al centro nord nel senso che gli italiani che vi si rivolgono si aggirano intorno al 22-28% con un bell'indice di incremento rispetto agli anni precedenti (il resto sono stranieri). Dop le "primarie" filoguidate che hanno visto il ParDem nascere già con un Segretario ed un'accordo di vertice (ora manca tutto il resto ossia i voti e gli iscritti è non poco), in giro, anche qui sulla blogosfera di libero ci sono molti depressi e "orfani" che sono tristi per la dipartita della cosiddetta sinistra verso una nuova DC: invece la società e l'economia sta creando (come risultato delle politiche neoliberiste adottate da tutti i Governi dal 1990 in poi) un bel serbatoio di esclusi e inutili al sistema che, ricordo per i neo-smemorati e depressi, per potersi mantenere ha la pressante necessità di dover crescere all'infinito e rapidamente per giunta, eliminando al contempo i "residui" e inutili cittadini (vecchi, invalidi, portatori di handicap, lavoratori messi in mobilità ma anche lavoratori che guadagnano 1200 euri al mese, e precari, stranieri ecc. la lista è lunghissima e cresce, al crescere esponenziale, della ricchezza di pochi con la stessa velocità) che non abbisognano più all'obiettivo di una promessa impossibilitata a mantenersi, per ovvie ragioni, di una felicità perpetua. Le nuove povertà, insieme alle vecchie, sono la sfida per chi volesse ancora scommettere su un futuro diverso dove l'uomo e non il profitto è al centro dell'attenzione. Ecco la vera sfida! E se vi aggiungiamo le criticità stesse del sistema (a partire dal fatto che la finanza "ardita" e speculativa ne aumenta la instabilità) che per correre dev'essere via via più leggero fino o al crash (1929, Argentina dei bond, ecc.) o al monopolio del mercato dove la merce conta al di là di chi la compra e la consuma che è ridotto a parco buoi, ce n'è di materia per chi vuole prendere e occupare lo spazio lasciato vuotodai neo DC: solo che nn servono cespugli e cespuglietti che sono in guerra fra loro ma persone che hanno idee precise e volontà di applicarle non prima di aver preso, naturalmente, la ramazza e avervi fatto pulizia eliminando le ragnatele e le incrostazioni. Utopia? Non faccio l'indovino ma sono sicuro di una cosa: chiunque coglierà la situazione e la saprà gestire avrà a disposizione un serbatoio pari al 20% della società e non è poco ed è di questo che hanno paura i neo centristi e la destra..
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