domenica 14 ottobre 2007

Il corteo di AN: da 200 mila 500 mila

C'è stata la manifestazione nazionale contro il Governo di AN, una grande manifestazione e festa di popolo: oserei dire oceanica quasi................ C'erano davvero tante persone e si vedeva che la cosa era sentita; c'erano i Circoli della Libertà (nn potendo mandare FI sono andati loro in rappresentanza) c'erano i vari movimentini della destra estrema (con annesse croci celtiche). Ma quali erano le parole d'ordine? Sicurezza; Tasse; Ordine; Giustizia. Bene. Partiamo dall I°. Chi non vuole essere più sicuro alzi la mano, su? Tutti lo vogliamo essere: ma per esserlo ci vogliono leggi e sanzioni penali e civili: innazitutto dal 2001 al 2006 AN ha fatto parte di una maggioranza di governo e a parte la Bossi-Fini (cha nei fatti aumentato la illegalità spingendo nella clandestinità migliaia di immigrati) non ha avuto altre vette in materia; anzi in molte zone del sud lo Stato convive con il malaffare e si limita a contare i morti delle varie guerre fra bande che lì ci sono ma contrasto praticamente zero!! Se a ciò si aggiunge che dal 1994 in poi leggi e sanzioni siano andate nel senso opposto non è che ora ci si rifà la verginità sventolando il fazzoletto davanti al toro infuriato della destra: soprattutto perchè i potenti e quelli che orbitano intorno a loro dell'uno e dell'altro schieramento hanno fato a gara ad offrire garanzie estreme e non a introdurre pene severe. Si chiama ipergarantismo. Si parla anche di emigrazione (sempre a proposito di sicurezza) nel discorso: bene come non si fa ad essere d'accordo con l'idea forte che se si viene qui si deve rispettare la legge................................ una domanda mi sorge spontanea: anche quando gli italiani non le rispettano per primi? A questa urge risposta, dato che al momento gli italiani fanno quello che gli pare e fra incidenti stradali, rapine, omicidi e violenze domestiche non siamo secondi a nessuno: come si pretende che l'immigrato venuto qui e che non ha nulla da perdere non si "adegui"?Altra parola d'ordine: Tasse. E chi le vuole pagare? Nessuno. A chiunque si chieda, ed in qualunque secolo per giunta, se è contento di pagarle la risposta sarà sempre la stessa: NO. Però tasse significano servizi, sanità, scuola, biblioteche, musei, cultura ecc, e non certo consulenze per gli amici degli amici (cambiano i governi ma sia a livello nazionale che locale, è UGUALE) e pesano per milioni di € sul bilancio che paghiamo noi sia chiaro per esempio Libero ha certificato le consulenze, giustamente, dell'attuale Governo; qualche anno fa fu fatta la stessa cosa per il precedente, cambiano i suonatori ma non la musica. Qui il punto è un'altro: se tutti ne pagassero il dovuto, e se non fossimo il paese dei furbi e dei piagnucoloni, esse sarebbero ridotte? La risposta è sì. Essendo lo Stato (volontariamente reso dai politici della I°, II°, ma probabilmente anche della III°, Repubblica) inefficiente nel combattere l'evasione e la elusione fiscale e contributiva, avendo i precedenti Governi reso illeciti amministrativi quelle che in altri paesi sono cose per cui si va in galera a vita (negli USA con le tasse fregarono Al Capone e lo misero in galera; qui probailmente sarebbe diventato un'eroe nazionale) perchè hanno rilevanza penale reati come il falso in bilancio e mancate comunicazioni agli organi competenti oppure ancora la semplice evasione, come pretendiamo che lo Stato abbassi le tasse? Essendo la bestia affamata è chiaro che prende dove può: lavoratori dipendenti, pensioanti e tasse indirette (come fece soprattutto il precedente Governo potendo così dire che non metteva le mani in tasca.......... direttamente). Se invece già si riuscisse a rientrare nei parametri europei di evasione/elusione (al massimo il 2%) si allargherebbe la platea contributiva e le tasse peserebbero di meno ed il livello sarebbe più basso (la amtematica non è un'opinione a differenza della politica), e in pratica basterebbe attuare la Costituzione: ognuno paghi un'imposta in base al proprio reddito e alla propria capacità contributiva. Invece i governi dal 1948 ad oggi hanno fatto esattamente l'opposto e ora i risultati si vedono: abbiamo il livello di evasione più alto del mondo occidentale e la criminalità in questa illegalità ci sguazza; per non parlare degli affari che vengono fatti evadendo, con trucchetti contabili e paradisi fiscali, il dovuto. E che dire del peso degli enti locali? Meno trasferimenti dal potere centrale? No problem; aumentiamo i tributi locali e con il livello siamo sempre lì al 48%. Quindi anche questa parola d'ordine è pura retorica e basta.Giustizia? vero, è un problema. Ma se, anzichè tagliare e paralizzare la macchina giudiziaria, si potenziasse con uomini, mezzi ma anche con leggi e sanioni commisurate non sarebbe meglio? Però si teme che poi "qualche" magistrato faccia un'inchiesta su "politica e affari" e la Casta si troverebbe sotto attacco: meglio evitare!!Sull'Ordine lascio stare lo amiamo tutti: il problema è quale ordine!!Infine l'oratore ha detto: "questo e' il popolo che ama la sua patria, che vuole lavorare onestamente e che vuole tasse giuste pretendendo al tempo stesso legalita', sicurezza, ordine e giustizia"; nulla in contrario anzi potemmo tutti sottoscrivere queste cose (da qualunque parte vengano dette) ma nei passati 5 anni dov'erano costoro? Cosa hanno fatto (a parte le leggine a personam ecc,)? E poi come si fa ad attaccare l'attuale Governo che in pratica segue la stessa linea di quelli precedenti? Si certo si esalta il "quantum" fatto dai "nostri" o di aver "riformato" di qui e di là: ma in realtà la sostanza non è cambiata la linea è quella e mira a privilegiare i ceti ricchi a scapito degli altri (precari in testa). Insomma ci sarebbe se si fosse esperti del ramo da fare un bello studio di analisi del linguaggio politico per valutare se era giusta la proposizione che quando parlano i politici il 50% è retorica che scalda i cuori, il 30% è rivolto alla classe politica (e qui la gente non se ne accorge o fa finta di non accorgersene) il 10% è infiorettatura "politica" (ossia le cose che si vogliono sentir dire le persone: che pensate quando un politico dice che ama la libertà chi non è d'accordo? La risposta è ovvia) il 5% è espressione verbale che serve a legare una parte del discorso all'altra e, dulcis in fundo, solo il 5% è programma politico: ossia quell che propone al suo popolo di fare se viene eletto (ed è una percentuale ottima nel caso di AN; dato che in altri ambiti la percentuale scende clamorosamente quando si sente dire: volete i comunisti al potere (come programma politico che unisce tutti dai secessionisti all'italiana alla destra nazionalista)? Uno di Destra che si vuole che risponda? SI! E ripeto lo stesso ragionamento va bene anche dall'altra parte della barricata. Non sono io a dire che la classe politica italiana si distingue nei suoi discorsi dalle altre di altri paesi soprattutto perchè si parla addosso: non si rivolge alla platea (che fa da sfondo) ma agli altri cointeressati.

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