sabato 13 ottobre 2007

Primarie per il ParDem: il porcellum va benissimo è in tono con il resto

DIALOGO IMMAGINARIO
Allora ricapitoliamo: le liste? Ci sono! I candidati? Pure! IL Segretario? Gia pronto!! I seggi? Ok! Le schede? Stampate! Gli scrutatori? Si! gli € dei cittadini che si recheranno alle urne? anche (si spera)!
Insomma tutto pronto per la partenza dell'avvenimento di fine anno: la nascita del partito (ed è un record) che prima ancora di nascere rischia già di morire per inedia e per mancanza di idee e programmi, ma soprattutto per evitare l'eutanasia di due partiti sull'orlo del tramonto che non vogliono fare i conti con le mancate promesse che da un lato hanno perso il patrimonio storico/ideale/politico dall'altro il serbatoio di voti di quelli da cui discendono (PCI/PSI e DC). E se si aggiunge una classe dirigente bloccata e chiusa alle istanze di novità e tesa alla autoperpetuazione con l'ennesima fuga in avanti del ParDem allora si comprende l'importanza per loro dell'evento. C'è anche un'altro motivo: per poter stare tutti insieme (ex DC, ex PCI, EX PSI, ex di tutto di più) non devono essere nulla che li caratterizzi: nn possono essere socialdemocratici perchè gli altri spezzoni se ne andrebbero; non possono essere popolari perchè se ne andrebbe la parte meno centrista (o forse no?); possono solo dirsi Liberali (liberisti) perchè essendo questa una categoria generale e generalista (oggi sono TUTTI liberali anche i dittatori) che gli consente di tenerli insieme; non possono essere "troppo" laici perchè sennò la parte integralista cattolica li abbandonerebbe all'istante e viceversa: non possono essere nulla; anzi NO una cosa possono esserlo: ebbri di potere per il quale farebbero il patto con chiunque, destra inclusa. Si, ci sono le primarie e ci sono le liste e ci sono pure i candidati "indipendenti" o quelli alternativi fra loro come i due ticket principali: c'è tutto insomma, ma cosa ci manca? La democrazia; questa manca. Soprattutto in un partito che vuole dialogare con la società anzi essere "nella" società e parte di essa. Dove, a dispetto della competizione elettorale, il futuro segretario si conosce già e gli altri fanno solo la parte dei comprimari o come si dice dei candidati alla sconfitta. E poi che vogliamo dire del sistema elettorale? Hanno tanto criticato il porcellum e poi se lo sono costruito in casa uguale uguale, per scongiurare sorprese, con le liste bloccate ecc.: come si dice in questi casi il bue che chiama c*****o l'asino. E che dire dei primi frondisti? Dini (tra i saggi del nuovo caro defunto che sta per nascere) che si chiama fuori poi va da Ferrara e spara a zero sia sul Governo che sulla nuova entità facendo chiaramente capire che se non ci sarà spazio per lui (e non c'è stato sennò non se ne usciva) lui prende altre vie (le stesse che indicava Berlusconi quando diceva che c'erano deputati e senatori che erano vogliosi di fare il salto della quaglia trasformista tanto da lui deprecata nella precedente legislatura?) ci saranno problemi per il Governo e la maggioranza; e che dire del dove mettiamo gli ex DC e Rutelli? Che gli facciamo fare? e dall'altra parte (leggasi Ds) la nuova cosa rossa chiamata "sinistra democratica"? Cos'è? il pensare socialdemocratico (cito Pasquino), viste le varie provenienze dei loro maggiori esponenti, non gli si addice molto nè gli addice una improbabile alleanza con pdci e prc anch'essi in crisi perchè troppo burocatizzati e lontani dalla piazza che ritenevano poter controllare e che gli esplosa davanti con Grillo e co; anche lì la classe dirigente stenta a farsi da parte lasciando spazio a qualche faccia realmente nuova e i risultati si vedono eccome se si vedono.... in negativo. La vedo male molto male

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