lunedì 14 giugno 2010

Per non dimenticare chi e come....

Non starò a parlare dell'olocausto del popolo ebraico, stavolta. Ma di un altro Olocausto: quello della cultura. Non è da ora che al potere la cultura da noia: se il popolo è sazio, sano e istruito si fa domande e chiede il rispetto dei propri diritti (Ken il rosso, sapete chi è? Si? No? Acculturatevi) se il popolo invece è affamato, non sano e poco istruito allora è facile preda dei potenti che lo riescono a controllare; è la cultura, non il sesso, il perno delle civiltà ed è essa che viene eliminata quando una società si avvia ad una china autoritaria e post-democratica. Facciamo un esempio? Parliamo del caso del giorno: Agorà. E' la storia, con alcune licenze da parte del regista, di Ipazia ossia di una donna che, in forza dell'enorme cultura che possedeva e della assidua frequentazione della mitica biblioteca alessandrina, culla della vera cultura occidentale (non quella che oggi tutti richiamano che ne é un pallido richiamo parziale e settario); una donna avanti secoli rispetto ai propri contemporanei che ridicolizzava credenze e credi integralistici con la sola forza della ragione e dell'illuminato intelletto; una donna uccisa in maniera barbara da una setta cristiana perchè ritenuta "strega (questo titolo ritornerà di frequente nei secoli successivi insieme alla parola eretico facendo altre vittime illustri come Giordano Bruno o Galileo che la scampò per un pelo)": fu un simbolo da abbattere perchè istruita (e si opponeva al politico e al nascente settarismo di chi, una volta divenuto maggioranza perseguita le minoranze dimentico delle persecuzioni ricevute .... e anche qui di riferimenti storici frequenti ce ne sono a iosa, vero?) e perchè donna (la donna idealizzata nella purezza ma anche altare di perdizione .... e mi fermo qui). Due caratteristiche, donna e cultura, che erano estremamente malviste da chi non poteva permettersi controcanti e mirava a far si che non ci fossero parole di "opposizione" che potessero, almeno e solo in teoria, disturbare la nascita e la crescita non solo del religione che si avviava a diventare dominante ma anche del ceto politico che, per pura opportunità e calcolo (anche qui corsi e ricorsi della storia), che vi si adeguava e vi si alleava pur di non compromettersi e traballare. Nella storia ci sono state tantissime donne che hanno alzato la testa, e spesso hanno pagato in prima persona la ribellione, e si sono levate ma hanno tutte questa madrina laica che con il suo esempio di razionalità ancora oggi fa discutere e, per alcuni integralisti, fa paura: paura perchè le donne devono essere angeli del focolare e "sopportare" il maschio e la sua violenza; paura perchè portando con se la vita non gli si vuole dare la possibilità di scegliere se proseguirla o meno (mentre gli integralismi si nascondono dietro volontà più o meno extraterrene); paura soprattutto perché, se libere e laiche, non sono controllabili o lo sono meno dei loro colleghi maschi; insomma oggi come allora l'equazione donna=cultura=democrazia è una equazione che fa tremare i pliastri dell'universo ..... non solo maschile.

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