mercoledì 11 marzo 2020

La vita ai tempi dell'epidemia: un'occasione unica per cambiare strada

Potrebbe essere il titolo di un romanzo: 'la vita ai tempi del coronavirus'.. in realtà è un occasione per avviare, a fine epidemia, una riflessione sulle scelte effettuate da noi e dai rappresentanti che abbiamo eletto nelgi ultimi decenni: a partire dal 1989 a oggi. Un paradigma ha fallito e bisogna cambiarlo. Addio al mercato 'libero (libero per chi cir crede che sia libero)' e benvenuto al mercato strettamente regolamentato: insomma un cambio di paradigma. Un diverso paradigma. Meno individualismo, più comunità. Insomma un orizzonte differente con maggiore glocalismo e minore globalizzazione. Schumpeter, un vero padre dell'economia quanto misconosciuto, lo diceva: esiste un capitalismo 'buono' uno 'cattivo'. Il primo ne vediamo gli effetti ultimi  e del secondo se ne  sono perse le tracce nelle nebbie del tempo e nella fine della guerra fredda.... quest'autore, insieme a uno dei maggiori esponenti del pensiero liberale, Isaiah Berlin, per anni hanno sostenuto l'idea: il liberismo che conosciamo è 'cattivo' mentre Berlin sosteneva che difficilmente gli umani (...) accetteranno rimanere nella casella predispostagli dal sistema ossia in basso per rimanervi nei secoli a venire. E' stato interessante sentire, mentre scrivo questo post, il direttore del sole24 ore dire chiaramente che l'europa è al capolinea davvero quindi al  lumicino e che se non da segni di aperta solidarietà, anziché isolarci chiudendoci in faccia le frontiere e/o prestandoci soldi a interesse (soldi che noi versiamo nel fondo salva stati e che il mes, il fmi europeo, controlla senza darne conto a nessuno.. pensate che i funzionari/strozzini del mes sono ignoti e godono dell'immunità diplomatica) è morta... da un lato non cado nella trappola dialettica: costui, rappresentante della confindustria, è strumentalmente polemico in quanto manda un messaggio (nemmeno così criptico) trasversale a uso interno e esterno e dall'altro però segna, non senza un mio piacere nel constatarlo, il limite del riconoscimento di questi europeisti del male che rappresenta quest'europa e dei danni che fa e continuerà a fare se non se ne cambia il dna.. sarebbe meglio mandarla nel cestino e provare a farne un altra naturalmente ma non si costruisce senza distruggere, vero?
Quando l'italia, come il resto dell'occidente, aderì al GATT, poi WTO, aderì a un modi di vedere le cose: da quel momento in poi accettammo il fatto che avremmo dovuto rinunciare non solo alla sovranità economica ma anche alla nostra dignità: in soldoni, e pure i trattati europei vanno nella stessa direzione, tranne interni, giustizia e difesa tutto il resto va 'a mercato' e quanto in precedenza era considerato bisogno da quel momento in poi diventava 'servizio' e quindi doveva essere PAGATO: ben dicevano Rifkin in vari saggi (due su tutti 'Il sogno europeo' e 'l'era dell'accesso'), e la Klein  (anche qui due su tutti ossia 'No logo' e 'Shock economy') che le istituzioni internazionali finanziarie, e non, non hanno come obiettivo la rinascita e l'aiuto ai paesi in difficoltà ma il rientro dei capitali investiti anche, come accaduto in mezzo mondo e da ultimo in Grecia, a costo di affamare i cittadini che, è bene che ce lo diciamo, qualunque cosa e chiunque votino dovranno sempre calarsi le braghe.....
da qui la necessità, cogliendo l'opportunità dell'epidemia, di cambiare il paradigma: dai servizi ai bisogni; dal mercato selvaggio (ricordiamoci della mascherine vendute online a 95 euri mentre prima ne costavano almeno tre volte meno) al mercato regolamentato come da costituzione che lo vincola alla cosidetta 'utilità sociale'. Riprendersi la sovranità monetaria; creare una moneta interna legata all'oro e/o ai metalli preziosi; indirizzare le risorse alla ristrutturazione del sistema pubblico investendo in ricerca, formazione, sanità, scuola e università, welfare ecc. tutto ciò, a li cito a titolo esemplificativo, non a detrimento del privato ma su una strada diversa: esiste un sistema pubblico e universale e uno privato, senza aiuti come ora dello stato, che va per conto suo che uno si paga se può e se vuole via assicurazione ecc. un pò come accade in paesi come Danimarca e Norvegia. I soldi? Ci sono: non è un caso che il governo ha stanziato 25 per rimodularli in base alle eigenze per prevederne reali 20 e sapete perchè? Perchè il nostro paese da anni ha AVANZO DI CASSA, soldi veri che ogni anno sono risparmiati e vanno a perdersi nei mille rivoli del sistema della riserva frazionaria e del debito pubblico in rapporto al pil che, come pochi sanno, è SOLO uno degli strumenti a disposizione per misurare il paese; ce ne sono altri altrettanto validi ma che danno preminenza a indici diversi che in tempo di mercato libero erano passati di moda.... cambiando il paradigma si da il là a una serie di eventi che, se non ci saranno tentennamenti, potrebeb spingere altri a intraprendere la stessa strada: saremo meno euro-liberisti (pochi in realtà mentre in realtà siamo colonia e mercato di sbocco come lo era il sud italia ai tempi della conquista del regno di sardegna) e più italo-europei (ossia soci paritari di un sistema federale dove gli stati sono comprimari senza perdere la propria sovranità e gli organi sovranazionali sono RESPONSABILI IN SOLIDO verso tutti i cittadini essendone ELETTI). Siamo in emergenza è vero ma siamo un popolo che ha superato ben altro nella propria storia e abbiamo una opportunità unica quanto rara di poter ripensare la nostra recente e capire gli errori e gli eccessi fatti....e non mi sembra così male, che ne dite?

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