mercoledì 11 marzo 2015

Agenzie di rating, rinviati a giudizio a Trani otto manager di S&P e Fitch

Fonte: Il Fatto Quotidiano del 28/10/2014
[la notizia è datata lo so ma indovinate un pò...... il programma il geco e la farfalla di radio capital (Gruppo espresso) l'ha data stamani associandola all'assoluzione di mr. B, perchè? Le ipotesi possono essere tante: una quella che all'alleanza pd/pdl una associazione del genere può far comodo perchè spinge nella mente, debole, delle persone comuni che tutto è stato un vile complotto per far fuori uno dei due pilastri del riformismo in salsa italiota; un altro è una mano tesa per l'alleato di destra populista da partre della destra economica; un altra interpretazione può essere che le due fazioni opposte che si combattono per il potere hanno... fatto pace; infine la più perfida è che il potere salva sempre se stesso mentre con i comuni mortali fa la faccia feroce! Fate voi... per quanto mi riguarda vale sempre quel motto letto fuori un circolo anarchico di napoli, anni '70, che spiegava, ante litteram, la situazione di questo paese: " i caxxi cambiano ma il cxxo è sempre lo stesso....", chiaro, no? Bene detto ciò vi (ri)propongo l'articolo sulle agenzie di rating (la'ltro è notizia di oggi quindi immagino che ne sappiate o almeno ne avrete sentito parlare visto che ne hanno parlato per tutto il giorno).
Oops ultima considerazione: HSBC, e altre banche d'affari, hanno pagato alla SEC americana fior di miliardi di $ per aver "Falsato" il mercato dei titoli e dei tassi fregando i comuni consumatori di quasi tutti i paesi del mondo occidentale: in pratica s'erano messi d'accordo per falsare l'euribor e il tasso di scambio interbancario per creare profitti da dove non dovrebbero essere spremuti, noi..... direte: e i controllori? Erano d'accordo o meglio erano "distratti" e il loro sguardo era altrove; in pratica controllori e controllati erano d'accordo, e sicuri di non andare in galera, fra loro per fare soldi a scapito degli utenti variando i due tassi di cui sopra a danno dei cittadini. La branca italiana? Eccola ma dal 2014 non se ne sa più nulla: tutto quel che ne rimane è quest'articolo, buona lettura]

Sei tra manager e analisti di Standard&Poor’s e altri due dell’agenzia di rating Fitch sono stati rinviati a giudizio dal gup di Trani Angela Schiralli per intenzionale manipolazione del mercato finanziario, aggravata dal fatto che è stata commessa ai danni dello Stato italiano e dall’ingente danno patrimoniale provocato. I rinvii a giudizio, che riguardano anche le due società, si riferiscono a report emessi tra il 2011 e il 2012 sull’affidabilità del sistema creditizio italiano, a “indebiti annunci preventivi” sull’imminente declassamento dell’Italia e al taglio del rating del nostro Paese deciso nel gennaio 2012. Decisione che ha provocato un terremoto sui mercati e un’impennata del differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi (lo spread).
Il gup ha dunque accettato la richiesta di rinvio del pm di Trani Michele Ruggiero, avanzata già nel 2012 e ribadita a settembre durante l’udienza preliminare a porte chiuse, per Deven Sharma, presidente mondiale di S&P Financial Service dal 2007 al 23 agosto 2011, Yann Le Pallec, responsabile per l’Europa-Londra, gli analisti del debito sovrano Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer e David Pearce, legale rappresentante di S&P-Londra, a cui è contestata la responsabilità amministrativa della società. Per Fitch andranno invece a giudizio David Michael Willmoth Riley, capo rating sovrano della sede di Londra, e il responsabile legale Trevor Pitman, per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
S&P dopo la decisione ha diffuso una nota in cui spiega di “credere fermamente che queste accuse siano completamente infondate e non supportate da alcuna prova”. “Abbiamo sempre svolto il nostro ruolo con coerenza, fornendo una opinione indipendente sul merito di credito dell’Italia in linea – spiega la società – con le nostre metodologie internazionali, con i nostri standard di qualità e integrità, e con la regolamentazione europea”. “Il merito di questa causa sarà ora esaminato da un tribunale nel pieno contraddittorio tra le parti. Siamo fortemente convinti che, quando questo avverrà, saremo pienamente assolti da ogni accusa.”
In entrambe le udienze si sono costituite parte civile una decina di consumatori e l’Adusbef, mentre Bankitalia partecipa come parte offesa ma per ora ha deciso di non costituirsi parte civile.
 

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