Mentre da noi si discute se dare pari dignità ai repubblichini equiparandoli ai partigiani sulla base di un disegno di legge presentato, e ritirato, dalla maggioranza (dopo che il Capo del Governo aveva auspicato che il 25 aprile non fosse la festa di una parte ma di tutti) con clamore della cosiddetta opposizione. Da noi si aggrappiamo al Governo e ai partiti "sistema" che hanno ricette simili con poche sfumature fra loro e i ceti che guadagnano sono sempre gli stessi menrte ai lavoratori nemmeno le briciole: in altri paesi non si perde tempo. In Islanda le elezioni anticipate hanno segnato una svolta radicale: gli elettori, ridotti alla fame dal liberismo del precedente governo, hanno svoltato decisamente a sinistra favorendo una coalizione fra socialdemocratici e verdi di sinistra. E' una speranza ch un paese libero da condizionamenti farebbe se si trova con l'acqua alla gola oppure abbiamo una presa di coscienza dei cittadini di quel paese (e si spera anche di altri) che punta a cambiare strada decisamente rispetto al passato? Un primo passo sarà l'avvicinarsi del paese all'Europa (soprattutto per i debiti contratti con il FMI) e questo fa sperare poco bene per il futuro (dato che la UE è in mano ai liberisti che si sa sono bravi a urlare al mercato nella casa altrui e invece a richiedere, con altrettante urla, in casa propria l'intervento del Gvoerno), ma però da un segnale: che laddove la gente si trova in difficoltà spinge la classe politica a fare proposte diverse e ad attuare linee diverse di politica economica.
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