venerdì 24 aprile 2009

25 aprile

25 Aprile 2009. Come ogni anno dal 1945 si metteranno corone di fiori e si faranno discorsi. Ci saranno cortei e commemorazioni nelle città variamente liberate e si farà la solita polemica sulla necessità di festeggiare e ci saranno i soliti noti che cercheranno per la ennesima volta di far passare il discorso della equiparazione dei combattenti in nome della riappacificazione nazionale così come ci sarà chi, l'ha già fatto, dirà che gli unici liberatori sono stati gli americani (che per poter sbarcare in Sicilia si sono fatti aiutare dai mafiosi italo-americani radendo al suolo con i bombardamenti indiscriminati a tappeto le città italiane) mentre nel nord-italia da un lato i partiti antifascisti si riorganizzarono nel CLN e dall'altro i cittadini appartenenti a varie formazioni politiche (e non) facevano scelte laceranti scegliendo di imbracciare le armi per liberarsi aggregandosi nelle formazioni partigiane di vario colore politico dal giogo nazifascista dando vita a quella che chiamiamo Resistenza. Dall'altra parte dela barricata c'erano infatti non solo nazisti tedeschi ma anche italiani appartenenti alle formazioni fasciste (X° MAS e Brigate nere per fare due nomi tristemente note) che avevano scelto di aderire alla RSI (uno Stato insurrezionale di fatto retto e sorretto dai tedeschi) dopo la "liberazione" di Mussolini da parte dei tedeschi chi dice per un malinteso senso dell'onore e chi perchè non gli andava di passare per voltaggabana dopo l'8 settembre 1943 giorno in cui la maggioranza degli italiani (al pari della Casa Regnante prima responsabile dell'ascesa del fascismo nel nostro paese) riempì i tombini delle fogne dei gagliardetti del regime; ci furono anche "altri" italiani (circa 15.000 circa) che invece fecero una scelta ancora più radicale: aderirono alle SS!! Si signori nelle SS c'era una brigata italiana che si macchiò, al pari degli altri fascisti, delle stragi efferate documentate dalle cronache (per non parlare della oggettiva connivenza per l'Olocausto ebraico da cui nessuno è escluso in verità a partire dalla Chiesa cattolica) e dalla Storia. Nella I° Repubblica l'errore principale fu quello di rendere questa ricorrenza "un rituale" facendogli perdere la caratteristica principale: gli italiani per la prima volta alzavano la testa e eliminavano l'orrore fascista mostrando, una volta tanto, di avere schiena dritta. Nelle "successive" Repubbliche, sparita o quasi "la sinistra" (che ha rinnegato la propria storia), il 25 aprile ha prima perso il suo vero significato e poi, dopo polemiche ampie e inutili, sta diventando quella che la destra fascista ha sempre sperato che fosse: una Festa di tutti per tutto. Personalmente penso che non sia così ma so di appartenere ad una razza che crede ancora nella necessità di conoscere le proprie radici politiche, sociali e storiche che hanno portato alla nascita della Repubblica italiana basata sulla lotta partigiana antifascista e sulla democrazia nella quale il popolo è "il" sovrano e padrone del proprio destino: destino che ora, e proprio per colpa dello stesso popolo, che altri gli hanno strappato. Ha ragione il Capo dello Stato nel richiamare i valori base su cui è nata la nostra democrazia difendendo la Costituzione, di cui è garante, e affermando che non è un rottame da donare alla Storia e alla "critica roditrice dei topi" e hanno ragione quelli che ogni anno sentono questa "ricorrenza" non come tale ma come un'occasione di "memoria" storica del nostro paese: memoria che stiamo perdendo e che molti vorrebbero volentieri dimenticare e, soprattuto, farci dimenticare per poi denigrarla. Nessuno dice che furono rose e fiori ma, seppur quelle speranze che furono alla base della lotta partigiana di liberazione furono tradite e svicolate in nome della "politica e della divisione del mond in due blocchi", nonostante tutto fu forse l'unico momento (dopo l'Impero romano) che i nostri padri e nonni poterono camminare a testa alta nella storia, perchè quella storia l'avevano fatta.
BUON 25 APRILE E GODETEVI IL BRANO!

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