venerdì 21 agosto 2009

La droga è un'altro strumento di controllo?

Avevo in mente di fare un'altro post poi su un focus ho letto un messaggio che più o meno diceva che c'era un'uso politico della droga: ossia la droga permetteva di fare quella selezione naturale che in altri modi sarebbe stato impensabile o contrario a tutte le etiche attuali. Sarà vero, mi sono chiesto. La società è a tali ritmi che l'uso della cocaina è necessario se si vuol essere in grado di mantenerli: e a dirlo non sono io ma studi sulle acque e sulle banconote fatte da serissimi ricercatori. Ora è possibile che, nonostante la lotta che si fa alla droga, essa sia uno strumento congeniale al controllo sociale e alla sua selettività? Non sto facendo nè una teoria complottista nè dietrologia ma una semplice constatazione: gli apparati repressivi degli stati fanno una dura lotta contro i trafficanti; le leggi sono dure; i mezzi e i soldi messi a disposizione sono ingenti eppure non si riesce a debellare il fenomeno: quindi qualcosa non quadra. Chi fa la V° colonna? Come mai è così diffusa (non solo tra i poveri ma anche e soprattutto tra i ceti abbienti)? E' mai possibile che non si riesca a prendere i capi e a metterli in carcere buttando via la chiave? Il mercato è tale che la legge della domanda e dell'offerta trova la sua piena esplicazione prorpio in questo campo: sembra quasi che il sistema mercataro sia stato pensato idealmente proprio per questo settore, come mai? Lo so che sono cose enormi e non si può avere una risposta immediata, ma volevo porre solo una riflessione sul blog.....

1 commento:

Amalia ha detto...

Complimenti!! Hai scoperto l' acqua tiepida! Ma non come si usi l'apostrofo... (un'altro?) Ciao
P.S. Riflessione dovuta comunque la tua.

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