In questi giorni tutti noi, a volte sinceramente a volte ipo(cri)ticamente, facciamo e scambiamo auguri sia nel mondo vero che in quello virtuale e nel nostro intimo speriamo davvero che l'anno che verrà sia migliore... e questo lo speriamo ma sappiamo che non è così. Per gradire le autostrade aumenteranno le tariffe su decreto governativo (le stesse autostrade che nella parte più vecchia ci siamo pagati profumatamente e che ora dovrebbero essere grauite) che ha licenziato gli aumenti che naturalmente non saranno uguali dovunque grazie ai cosiddetti arrotondamenti. E questo è solo un'assaggio: i prezzi stanno ricominciando a correre e le bollette ricominceranno ad aumentare. Se a ciò aggiungiamo i salari fermi e la perdita dei posti di lavoro il quadro si può dier che si fa chiaro nel delineare non un'anno dove si esce dalla crisi ma un'anno, l'ennesimo, dove la crisi farà sentire i suoi effetti e gli sciacalli ne apporfitteranno per chiudere, anche quando non ce n'é bisogno o i rentiers continueranno a speculare (tanto c'é sempre lo Stato bancomat che corre in soccorso) bellamente mentre noi (e i nostri figli e nipoti) avremo davanti solo sacrifici e sudore freddo quando il lavoro o la salute vanno a farsi benedire. Altro che anno dell'amore come ci vogliono fare ingoiare......
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