Polverini - Bonino: cosa c'é che non va?

Cosa c'è che non va nello scontro fra la Polverini (data per certa vincitrice perchè è una faccia nuova e apprezzata moltissimo nel mondo del lavoro e nello stesso fronte opposto ... opposto si fa per dire) e la candidatura di Bonino (ma si sta facendo avanti anche Loretta Napoleoni... per chi frequenta facebook la cosa non dovrebbe giungere nuova....)? Che cos'ha la Emma Bonino che non può candidarsi? Il problema è sempre il posizionamento strategico (si fa per dire perchè ho molti dubbi che il PD - L sia capace di fare "strategia") della élite che lo guida: propensa a spostarsi al centro per legarsi alla UdC di Casini più che a seguire il popolo della sinistra (che attualmente non ha rappresentanza in Parlamento) che sembra ormai doversi rassegnare a votare, come avveniva per Blair, il male minore ossia a piegarsi alle voglie di farsi del male del mitico partito che non c'é: se chi vota a sinistra avesse davvero i gioielli di famiglia di ferro seguirebbe il consiglio di Donna Assunta Almirante ossia di NON ANDARE A VOTARE (lo dice in una intervista al Fatto quotidiano del 7/1/2010) e far cadere il castello di carte su cui questo "mitico" partito (una spa in realtà) ha fondato le proprie fortune in nome di un liberalismo all'italiana che nulla ha di diverso dal suo clone PdL (qui la "L" va aggiunta eccome) se non la diversa composizione del nome. Si potrebbe pensare che tutto quello che potrebbe creare una vera opposizione all'attuale stato delel cose faccia paura e che le due gambe del sistema si reggano l'un con l'altra e se manca una tutto crolla: perchè non l'aiutiamo a scivolare sulla buccia di banana? La candidatura della Bonino poteva essere un punto di svolta: ma siccome puntano a non fare opposizione ma a fare da specchio perchè in linea di massima condividono con l'altro arto il quadro generale politico ed economico quindi non vedono con favore qualunque outsider si proponga come'è appunto la Bonino rispetto all'oligarchia dominante.