martedì 20 dicembre 2011

che c'azzeccano (II° parte) tagli, (ri)tagli e frattaglie del governo con la crescita?

Stasera diamo un occhiata alla .... schizofrenia di sistema. Qualcuno mi spiega che significa la frase: abbiamo vissuto al di sopra delle nostre (?) possibilità e ora ne paghiamo il conto? Non era già stata detta nel 1992 quando Amato aprì la strada alle cosiddette liberalizzazioni e privatizzazioni (che in realtà hanno spostato, nel secondo caso, un monopolio pubblico verso il privato e nel primo hanno creato posizioni di mercato dominato da pochi e non "partecipato" da tutti... il tutto solo per fare cassa)? Da allora cosa é cambiato? Cosa abbiamo sbagliato? Da punto di vista dei normali cittadini, nulla: anzi le condizioni sociali, economiche, politiche (con lo sdoganamento, da parte dell'amato capo sia dei leghisti - a giorni alterni e in un rapporto di amore /odio - che dei fascisti.. il tutto per raggiungere quel +1% che gli dava sia la vittoria csia il salvataggio delle proprie aziende, per non parlare dei voti della zona grigia....), giuridiche sono estremamente peggiorate; con la distruzione della negoziazione, sostituita dalla concertazione, e di tutto il resto l'Italia veniva sottoposta a uno shock: non é il primo paese che ha conosciuto la bellezza della shock economy (preso a prestito dal titolo del saggio di Naomi Klein, che naturalmente consiglio di leggere) e non sarà certo l'ultimo..... e oggi vediamo finalmente cadere il velo ipocritamente creato da chi ci guadagnava. Com'é possibile conciliare la finanziarizzazione dell'economia con la crescita reale dell'economia? Non é possibile; chi dice il contrario é in malafede o un gonzo: i liberisti secondo voi a quale categoria appartengono? Quello che finora abbiamo visto é esattamente nel solco, detto finora, previsto dal liberismo; i gonzi son quelli, invece, che dicono che "va bene fare sacrifici, ma no le proprio backyard": vale a dire paghino altri. Tagli, (ri)tagli e frattaglie sono previste: quello che non é previsto é che funzionino. Tra 5 mesi ce ne vorrà un altra, mentre nel frattempo chi potrà i suoi soldi se li porterà via; chi resterà e non potrà fare altrimenti sarà votato al prelievo non solo per la parte sua ma soprattutto per quello che gli altri non pagano: ad esempio, non si sente più parlare dei 6 miliardi che la Chiesa ci costa; oppure tutte le varie corporazioni che dovevano "condividere" i sacrifici se ne sono chiamate fuori; le frequenze? Perse per strada... chi rimane? Noi: e il bello é che una parte gli da pure ragione.....

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