Avevamo ragione: confermati rischi per clima, ambiente e sicurezza dei consumatori
I cittadini hanno diritto di sapere: Greenpeace Olanda pubblica oggi su www.ttip-leaks.org parte dei testi negoziali del TTIP
per garantire la necessaria trasparenza e promuovere un dibattito
informato su un trattato che interessa quasi un miliardo di persone,
nell’Unione Europea e negli USA. È la prima volta che i cittadini
europei possono confrontare le posizioni negoziali dell’UE e degli USA.
Questi documenti svelano che noi e la società civile avevamo ragione a essere preoccupati: con questi negoziati segreti rischiamo di perdere i progressi acquisiti con grandi sacrifici nella tutela ambientale e nella salute pubblica!
Dal punto di vista della protezione dell’ambiente e dei consumatori, quattro gli aspetti seriamente preoccupanti:
- Tutele ambientali acquisite da tempo sembra siano sparite
Nessuno
dei capitoli che abbiamo visto fa alcun riferimento alla regola delle
Eccezioni Generali (General Exceptions). Questa regola, stabilita quasi
70 anni fa, compresa negli accordi GATT (General Agreement on Tariffs and Trade)
della World Trade Organisation (WTO – in italiano anche Organizzazione
Mondiale per il Commercio, OMC) permette agli stati di regolare il
commercio “per proteggere la vita o la salute umana, animale o delle piante” o per “la conservazione delle risorse naturali esauribili”.
L’omissione di questa regola suggerisce che entrambe le parti stiano
creando un regime che antepone il profitto alla vita e alla salute
umana, degli animali e delle piante.
- La protezione del clima sarà più difficile con il TTIP
Gli
Accordi sul Clima di Parigi chiariscono un punto: dobbiamo mantenere
l’aumento delle temperature sotto 1,5 gradi centigradi per evitare una
crisi climatica che colpirà milioni di persone in tutto il mondo. Il
commercio non dovrebbe essere escluso dalle azioni sul clima. Ma non
c’è alcun riferimento alla protezione del clima nei testi ottenuti.
- La fine del principio di precauzione
Il principio di precauzione, inglobato nel Trattato UE, non è menzionato nei capitoli sulla “Cooperazione Regolatoria”,
né in nessuno degli altri 12 capitoli ottenuti. D’altra parte, la
richiesta USA per un approccio “basato sui rischi” che si propone di
gestire le sostanze pericolose piuttosto che evitarle, è evidente in
vari capitoli. Questo approccio mina le capacità del legislatore di
definire misure preventive, per esempio rispetto a sostanze controverse
come le sostanze chimiche note quali interferenti endocrine (c.d.
hormone disruptors).
- Porte aperte all’ingerenza dell’industria e delle multinazionali
Mentre
le proposte contenute nei documenti pubblicati minacciano la
protezione dell’ambiente e dei consumatori, il grande business ha
quello che vuole. Le grandi aziende ottengono garanzie sulla
possibilità di partecipare ai processi decisionali, fin dalle prime
fasi.
I documenti mostrano chiaramente
che mentre la società civile ha avuto ben poco accesso ai negoziati,
l’industria ha avuto invece una voce privilegiata su decisioni
importanti.
Il rapporto pubblico reso noto di recente dall’UE
ha solo un piccolo riferimento al contributo delle imprese, mentre i
documenti citano ripetutamente il bisogno di ulteriori consultazioni con
le aziende e menzionano in modo esplicito come siano stati raccolti i
pareri delle medesime.
I documenti pubblicati da Greenpeace Olanda constano di 248 pagine in un linguaggio legale tecnicamente complesso: 13 capitoli di “testo consolidato” del TTIP più una nota interna dell’UE sullo stato del negoziato (Tactical State of Play of TTIP Negotiations – March 2016). Greenpeace Olanda
ha lavorato assieme al rinomato network di ricerca tedesco di NDR, WDR
and Süddeutscher Zeitung. Fino ad ora i rappresentanti eletti avevano
potuto vedere parte di questi documenti in stanze di sicurezza, con
guardie, senza consulenti esperti e senza poterne discutere con nessuno.
Con questa pubblicazione, milioni di cittadini hanno la possibilità di
verificare l’operato dei propri governi e discuterne con i loro
rappresentanti.
Chi ha cura delle questioni
ambientali, del benessere degli animali, dei diritti dei lavoratori o
della privacy su internet dovrebbe essere preoccupato per quel che c’è
in questi documenti. Il TTIP, si svela per ciò che davvero è: un grande trasferimento di poteri democratici dai cittadini al grande business.
Per fermare il TTIP, tutelare i diritti e i beni comuni e costruire un altro modello sociale ed economico, equo e democratico, ti aspettiamo sabato 7 maggio 2016 a Roma per un grande appuntamento nazionale!
ENTRA IN AZIONE CON NOI: FIRMA E CHIEDI DI BLOCCARE IL TTIP!
Da greenpeace.org
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bene. Quando si comincia a credere ai soliti "gomploddisti"?
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