Venti di guerra agitano le acque del Nordest asiatico, presto presidiate da una portaerei Usa (con relativa flotta di supporto) inviata dal presidente Donald Trump ad ammonire, o minacciare, la Corea del Nord. Cosa ha provocato la crisi, e cosa possiamo aspettarci?
Il
problema è l'arsenale nucleare della Corea del Nord, uno stato recluso
retto da un regime totalitario, spregiudicato e profondamente ostile a
Corea del Sud e Giappone nonché al loro principale alleato, gli Stati
Uniti.
Le
ambizioni nucleari nord-coreane sono un problema che si trascina dagli
anni 1990. Un accordo quadro tra Usa e Corea del Nord, basato su uno
scambio tra forniture energetiche Usa e arresto del programma nucleare
nord-coreano, è naufragato nei primi anni 2000, quando la Corea ha
abbandonato il Trattato di non-proliferazione nucleare. Un'iniziativa
diplomatica a sei, che includeva le due Coree più Cina, Giappone, Russia
e Usa, si è arrestata nel 2008. Dal 2006 la Corea del Nord ha condotto
cinque test nucleari, di cui due nel 2016, e numerosi test
missilistici.
Formalmente
sono tutti impegnati a raggiungere l'obiettivo della
denuclearizzazione della penisola coreana. Le convergenze tuttavia si
fermano qui.
Usa e Giappone
favoriscono, almeno in linea di principio, il cambio di regime. La
Corea del Sud è ostile al regime ma ne teme il collasso perché
porterebbe a forti tensioni Usa-Cina e causerebbe un fiume di profughi
dal Nord. Russia e Cina diffidano del regime ma non vogliono che crolli
perché temono possa portare ad un aumento dell'influenza americana
nell'area.
Obama,
anche perché impegnato su altri fronti, aveva optato per il principio
della 'pazienza strategica', evitando di reagire alle provocazioni
nord-coreane e lavorando con la Cina per aumentare la pressione
economica sul regime. Trump ritiene, con qualche ragione, che la Cina
non faccia abbastanza e si dice pronto ad agire unilateralmente.
L'urgenza
di Trump si spiega con i progressi fatti dai nord-coreani. Secondo i
servizi sud-coreani, il Nord avrebbe acquisito il know-how per
miniaturizzare una testata nucleare in modo da montarla su un missile
balistico. L'intelligence Usa ritiene inoltre plausibile che entro la
fine del mandato di Trump il Nord possa aggiungere al suo già robusto
arsenale balistico il gioiello della corona: un missile
intercontinentale capace di raggiungere la costa ovest degli Usa. Per
gli Usa, uno scenario inaccettabile.
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