mercoledì 19 aprile 2017

“L’11,9 per cento delle famiglie in grave difficoltà economica nel 2016”

“Nel 2016 non si è osservata una riduzione dell’indicatore di grave deprivazione materiale, corrispondente alla quota di persone in famiglie che sperimentano sintomi di disagio”. E per gli under 35 è sempre più difficile trovare lavoro.L’11,9 per cento delle famiglie italiane nel 2016 si è trovata nelle condizioni di “grave deprivazione materiale”. Lo rileva l’Istat nel dossier sul Def, nel corso dell’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. I minori che nel 2016 risultano in condizioni di “grave deprivazione” sono 1.250.000, pari al 12,3% della popolazione con meno di 18 anni. “Tale quota risulta in lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti”.
“Nonostante il miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie – ha spiegato Roberto Monducci, dirigente dell’Istituto di statistica – nel 2016 non si è osservata una riduzione dell’indicatore di grave deprivazione materiale, corrispondente alla quota di persone in famiglie che sperimentano sintomi di disagio. Secondo i dati provvisori del 2016, tale quota si attesta all’11,9%, sostanzialmente stabile rispetto al 2015″. Tra gli altri dati Monducci spiega che “tra il 2015 e il 2016 l’indice peggiora per le persone anziane (65 anni e più) da 8,4% a 11% e per chi vive in famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione (da 32,1% a 35,8%)”.
Monducci ha ricordato che “il governo ha messo in campo una serie di provvedimenti importantissimi per quanto riguarda la lotta alla povertà”. Ma a petto di un “miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie”, dall’altra parte “non si è osservata una riduzione dell’indicatore di grave deprivazione materiale. Si tratta della quota di persone che sperimentano sintomi di disagio di vario tipo” che, secondo i dati provvisori del 2016 “è stabile” rispetto all’anno precedente. Nonostante “migliori il mercato del lavoro, crescita economica e la disuguaglianza – osserva il direttore – rimane stabile questa quota che percepisce gravi difficoltà”.
Il miglioramento del mercato del lavoro tuttavia non riguarda i giovani tra i 25 e i 34 anni, per i quali “la situazione” è “ancora sfavorevole“, sottolinea Monducci. Secondo il dossier del Def, infatti, per gli under 35 senza lavoro trovare un posto risulta sempre più difficile. “I dati longitudinali della Rilevazione sulle forze di lavoro consentono di effettuare un’analisi delle transizioni verso l’occupazione degli individui disoccupati a un anno di distanza”, spiega. “Il 21,2% dei 25-34enni disoccupati nel quarto trimestre del 2015 è occupato un anno dopo, il 43,8% risulta ancora disoccupato e il 35% inattivo”. E i dati evidenziano un peggioramento, perché “la quota di giovani che ha trovato lavoro nel periodo è più bassa sia rispetto a quella registrata nello stesso periodo dell’anno precedente (27,9%) sia di due anni prima (24,4%)”. (dal Fatto Quotidiano)
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