
Nel
2013 l'onorevole dem Burtone chiese di istituire una "giornata in
memoria delle vittime". La legge, mai discussa, è stata ritirata giusto
ieri, in piena polemica anti-M5s. E c'è chi come il ministro Pinotti
ha dichiarato, interrogata dai colleghi parlamentari che "non esiste
allo stato, anche per i vaccini, la garanzia assoluta che siano
innocui". Per non dire delle vaccinazioni obbligatorie nelle scuole,
osteggiate trasversalmente tanto dal candidato alla segreteria Emiliano
che da consiglieri regionali di FdI nel Lazio
“Ritirato il 3 maggio 2017”. Non è sopravvissuta alla necessità politica la proposta di legge dell’onorevole Giovanni Burtone.
Burtone è un medico chirurgo, di professione medico legale. E’ anche deputato del
Partito Democratico. Il
21 maggio 2013,
a legislatura appena iniziata, deposita a sua firma un progetto di
legge che prevede l’istituzione della “Giornata nazionale in ricordo
delle vittime dei vaccini”. Non era facile ignorare la circostanza,
visto che è una delle poche menzioni riportate perfino da
Wikipedia
sull’attività del parlamentare. Ma i vaccini non fanno male e neppure
vittime, chi lo dice è uno spergiuro populista, è la linea del partito.
Che soffre evidentemente di amnesie selettive: nella sua proposta
Burtone parla di vittime “le cui famiglie sono state tenute all’oscuro
del rischio reale in cui i loro cari sarebbero incorsi. Sono cittadini
ai quali il diritto ad avere una vita normale è stato negato per
tutelare il bene supremo della salute”. Per il deputato dem, la colpa “è
da ricercare in chi ha compiuto una valutazione degli interessi
collettivi al limite di quelle che sono state denominate le scelte
tragiche del diritto”. Cosa è successo tra il 21 maggio 2013 e il 3
maggio 2017 per arrivare a ritirare il testo?
Scorre il sangue, politicamente parlando, sulla questione vaccini. Dopo
Report, dopo l’attacco del
New York Times sulle “epidemie colpa dei populisti come
Grillo” in Italia si è scatenata la corsa ad appioppare il nomignolo di “partito anti-vaccini” ai
Cinque Stelle, che non hanno mai fatto mistero dei loro dubbi in materia e hanno incaricato l’immunologo
Guido Silvestri
di chiarirgli le idee e scrivere per loro (senza compenso) un piano
strategico per la prevenzione e il contrasto tramite terapia vaccinale
che sarà presentato oggi. La polemica politica divampa.
Renzi
va all’attacco con post e tweet e ai suoi dice: “Ragazzi, dobbiamo
inchiodare i grillini sui vaccini, deve essere la Banca Etruria”. Detto,
fatto. Oggi tanti rilanciano e vanno a scandagliare i vecchi video di
Grillo e le proposte di legge firmate dai
Cinque Stelle
che proverebbero definitivamente da che parte soffia il vento
irrazionale di diffidenza verso la medicina. Tutto lecito. Salvo
scoprire poi che il partito anti vaccini in Italia è molto trasversale e
annovera, tra gli altri, anche esponenti e onorevoli dello stesso Pd
che oggi vuol monetizzare (o dimenticare) il caso.
Il resto sul
Fatto Quotidiano
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