Fonte: Il Fatto Quotidiano 25 gennaio 2018
Lo avevano già fatto un anno fa quando Donald Trump era stato eletto:
spostare le lancette di 30 secondi verso la mezzanotte
dell’Apocalisse. E un anno dopo il mondo è ancora più vicino al punto
di non ritorno. Citando i dodici mesi della nuova presidenza americana,
l’associazione degli scienziati atomici che mantengono il Doomsday Clock hanno spostato nuovamente le lancette che ora si trovano ad appena due minuti dalla mezzanotte.
“Non succedeva dal 1953, all’apice della guerra fredda”, ha avvertito
Rachel Bronson, la presidente dell’organizzazione. L’annuncio della
nuova valutazione, raggiunta in coordinamento con un comitato di 15 premi Nobel
e resa nota nel giorno del debutto di Trump a Davos, è stato dato a
Washington dal Bollettino degli Scienziati Atomici, un gruppo di esperti
fondato dopo la Seconda Guerra Mondiale. “Trump deve moderare la retorica nucleare,
negoziare con la Corea del Nord, restare nell’accordo con l’Iran,
ridurre le tensioni con la Russia e insistere per un’azione globale
contro il cambiamento climatico”, affermano gli scienziati, secondo cui
“nel 2017 i leader mondiali non sono riusciti a rispondere
efficacemente alle minacce della guerra nucleare e del cambiamento del
clima, creando la situazione più pericolosa per il mondo dalla fine
della Seconda Guerra Mondiale”.
Nei decenni dalla sua istituzione
l’orologio dell’Apocalisse era arrivato a due minuti dalla mezzanotte
solo nel 1953, il momento più pericoloso nel secondo dopoguerra per le
sorti del mondo. Quell’anno gli Stati Uniti avevano deciso di
aggiornale i loro arsenali nucleari con la bomba all’idrogeno.
Nel 2015 l’orologio era stato spostato da cinque a tre minuti dalla
mezzanotte, mentre nel 2017, a causa dell’elezione di Trump, le
lancette erano arrivate a due minuti e mezzo dall’Apocalisse. Al
momento della sua ideazione, le lancette furono impostate a sette minuti dalla mezzanotte.
In questi 70 anni si sono mosse una ventina di volte, toccando il loro
minimo appunto negli Anni ‘50, con appena due minuti d’intervallo dal
baratro. In passato, il pericolo numero uno per il mondo, uscito dal
secondo conflitto bellico diviso in due blocchi contrapposti, era quello
di un olocausto nucleare. A questa, nel tempo, si
sono aggiunte altre emergenze, come per l’appunto i mutamenti
climatici o la ricerca di nuove fonti energetiche sostenibili e sicure.
Il report del Bulletin of the atomic scientists sul Doomsday clock 2018
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