Fonte: W.S.I. 23 novembre 2018, di Daniele Chicca
Matteo
Salvini e Luigi Di Maio stanno facendo esattamente quello che andava
fatto se l’intento era quello di attirare consensi verso le proprie
forze politiche e allontanarli dagli eurocrati di Bruxelles. La legge di bilancio
era l’appuntamento perfetto per lanciare una campagna elettorale contro
l’Europa da parte delle forze populiste e così in effetti è stato.
Il
progetto di bilancio dell’esecutivo, anche se smorzato nei contenuti
rispetto alle intenzioni del programma di governo e alle promesse pre
elettorali, è riuscito nell’impresa di mettere d’accordo Lega e M5S
(due formazioni comunque molto distanti per natura), ma soprattutto –
violando leggermente le regole Ue senza strafare – ha messo in crisi le autorità di Bruxelles.
La
strategia del governo si sta rivelando per ora vincente dal punto di
vista puramente politico, secondo l’analista americano di economia e
politica Tom Luongo.
La manovra italiana è come una pozione velenosa offerta in mano
all’UE. Non risolverà forse i problemi dei cittadini da un giorno
all’altro, ma potrebbe fare vincere a Lega e M5S una partita più importante, quella delle Elezioni Europee. (il resto al link sopra)
________________________________________________
Fonte: Il Fatto Quotidiano di F. Q. | 24 novembre 2018
Il confronto sulla manovra italiana bocciata inizia a cena. Seduti al tavolo da un lato il presidente Jean-Claude Juncker e i suoi responsabili economici Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis e dall’altro il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia Giovanni Tria. Si tratta del primo faccia a faccia dopo il secondo altolà dell’Europa alle ricette economiche del governo Lega-M5s e potrebbe essere l’ultimo prima dell’avvio della procedura d’infrazione per debito eccessivo, annunciato da Bruxelles in settimana.
A meno che le parti al tavolo non trovino una strada da percorrere insieme, che non scontenti nessuno e che faccia rientrare i conti pubblici italiani in binari giudicati più rassicuranti dai vertici europei per quanto riguarda i numeri del deficit e del debito.
Il dialogo – secondo l’Ansa – verte tutto attorno ai tempi con cui
l’Italia attuerebbe le misure qualificanti (reddito di cittadinanza e
legge Fornero) chiedendo alla Ue tempo e riservatezza prima di rendere pubblica la raccomandazione con cui si chiederà all’Italia di correggere i conti.
“Non litighiamo, we are friends“, ha detto Conte stringendo la mano a Juncker al suo arrivo al palazzo Berlaymont della Commissione Ue.
La sfida è complessa, perché la Commissione avrà bisogno di qualcosa
di più di un’illustrazione puntuale delle riforme o di promesse sui
loro effetti. I falchi dell’Eurogruppo si sono
risvegliati, spingono per l’applicazione delle regole e Bruxelles non
può ignorarli. E, stando al tweet scritto da Matteo Salvini
mentre il premier salutava Juncker, il governo non ha intenzione di
arretrare: “Chiedo rispetto per quei 60 milioni di italiani che, con 5 miliardi regalati ogni anno all’Europa, non si aspettano gli insulti,
ma vogliono avere la possibilità di studiare, lavorare, andare in
pensione. Al governo mi hanno mandato loro e a loro rispondo, e non arretro”. (il resto al link sopra)
----------------------------------------------
notata
la continuità? Bene.. significa che a Brussels quel che tmono di più
non è il nostro paese ma che la cosa si allarghi e i loro scranni
vacillino dopo le europee.
Nessun commento:
Posta un commento