Fonte: W.S.I. 26 Febbraio 2019, di Mariangela Tessa
L’euro
ha portato enormi benefici alla Germania e ai Paesi Bassi, mentre per
gli altri paesi membri ha rappresentato un serio freno alla crescita
economica e alla ricchezza della popolazione.
È quanto emerge da uno studio condotto dal Center for European Politics,
firmato da Alessandro Gasparotti e Matthias Kullas, che fa il punto
dei primi vent’anni trascorsi dal lancio della moneta unica.
La
ricerca, che tratta esclusivamente dell’impatto puramente economico
dell’euro, mostra come i Paesi membri che hanno promosso in questi anni
l’ortodossia di bilancio, e hanno criticato il salvataggio dei Paesi
più indebitati, siano stati i maggiori beneficiari della valuta unica.
Il CEP è dichiaratamente euroscettico e all’economista Michele Boldrin
non va giù che venga spacciato come uno ‘studio’ attendibile (vedi
tweet più sotto).
Nell’esamina si cita il caso della Germania:
grazie all’euro dal 1999 al 2017 Berlino ha guadagnato complessivamente
1.900 miliardi di euro in termini di ricchezza, detto in altri termini
23mila per ogni cittadino. Bene anche i Paesi Bassi, che hanno visto
la prosperità del loro popolo aumentare di 346 miliardi di euro, pari
circa a 21mila euro per ogni cittadino residente.
Tutt’altra musica per gli italiani e i francesi,
con i primi che hanno subito le maggiori perdite. Il saldo negativo è
rispettivamente di 74.000 euro di 56.000 euro. In termini di ricchezza,
l’Italia ha perso 4.300 miliardi di euro, mentre la Germania ha
guadagnato 1.900 miliardi di euro.
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