Fonte: W.S.I. 27 Febbraio 2019, di Daniele Chicca
Nel
2018 il debito federale Usa ha raggiunto i tremila trecento quaranta
miliardi di dollari. Ben 4.130 miliardi di dollari sono stati spesi in
programmi di Difesa, sanità, Social Security, pagamenti degli interessi
e spese pubbliche varie. Gli Stati Uniti hanno un deficit di 790
miliardi di dollari al momento e rischiano di trovarsi impelagati in
una crisi del debito.
Se le cose restano così tra 30 anni il deficit toccherà i 6.150 miliardi di dollari e il debito pubblico federale i 99.300 miliardi
di dollari. Nel 2031 sarà pari al 100% del Pil e nel 2048 il 152%. Ogni
americano ha un debito di 46 mila dollari. Una persona nata oggi avrà
un debito di 120 mila quando compirà 30 anni.
Lo segnala l’Hoover Institution,
un think tank americano vicino al Partito Repubblicano. Fondato nel
1919 da Herbert Hoover, l’illustre istituto specializzato in economia è a
favore di una riduzione del deficit, ma senza alzare le tasse. Ecco come il think tank situato all’università Stanford propone di fare. La proposta vale anche per altri paesi come l’Italia.
Più deficit, più interessi e salari più bassiLa
cosa più importante da sapere è che se il governo prende più soldi in
prestito, per le aziende diventerà più caro espandere le attività e
investire in ricerca, sviluppo e personale. I salari sono destinati a
scendere rispetto all’inflazione.
Ci sono poi rischi in caso di terremoti, disastri naturali o guerre: un paese indebitato rende più difficile ottenere finanziamenti utili in caso di emergenze. I piani di intervento potrebbero risultare compromessi.
Ovviamente, anche la spesa per interessi tendono a salire in uno scenario di deficit in crescita. Un incremento dell’1% dei tassi di interesse a lungo termine implica spese per interessi del 50% maggiori.
Il problema è che le politiche per risolvere la questione e ridurre il deficit sono impopolari.
Un’alternativa all’innalzamento delle tasse per ridurre i deficit, non
è quella di aumentare le entrate bensì di ridurre le uscite. Se si
abbattono le spese del governo dove si può.
La crescita economica
può fare tanto per contribuire ad alleviare questi timori. Nel grafico
si vede qual è la differenza di impatto sul debito tra un PIL Usa in
aumento dell’1,9% oppure del +3%.
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