Fonte: W.S.I. 16 Luglio 2019, di Alessandra Caparello
Dieci
anni prima del disastro avvenuto il 14 agosto 2018 che ha causato la
morte di 43 persone e l’evacuazione di altre migliaia, erano evidenti i
segni di insicurezza sul Ponte Morandi a Genova. A
rivelarlo oggi il Financial Times che fa riferimento ad un rapporto
commissionato da Atlantia e arrivato sul tavolo del consiglio di
amministrazione della società nel novembre scorso.
Nel documento, a
detta del quotidiano economico della City che ha preso visione delle
87 pagine, sarebbero indicate le urgenzi maggiori da risolvere, con una
scala con un punteggio da 10 a 70. Inoltre sarebbe stato identificato
almeno un problema con un grado di rischio pari a 60, quello
identificato fin dal 2011 sui tiranti che all’epoca, dieci anni fa, era
oggetto di ulteriori approfondimenti.
Secondo
le fonti citate dal FT, un mese dopo la tragedia consumata il 14
agosto del 2018, il comitato per il controllo dei rischi di Atlantia
aveva chiesto il rapporto per determinare eventuali responsabilità
nella manutenzione del ponte. Secondo fonti vicine al cda, scrive il FT,
“la presentazione del rapporto era stata affrettata, senza abbastanza
tempo per elaborare i risultati del documento di 87 pagine”. Il
rapporto non è stato reso pubblico e le fonti hanno espresso dubbi
proprio sulla decisione di non rendere pubblico il documento. La
risposta della holding Atlantia è stata raccolta da Repubblica:
L’audit citato dal Financial Times
non ha evidenziato alcun problema di sicurezza del Ponte Morandi, come
erroneamente riportato nell’articolo di Donato Mancini sul sito,”ma al
contrario ha certificato il pieno rispetto degli obblighi di
manutenzione previsti dalla Convenzione. Il documento fu elaborato dalla
Direzione Internal Audit di Atlantia, con il supporto tecnico
qualificato di tre soggetti esterni indipendenti e di standing
internazionale in ambito legale e tecnico-ingegneristico. Scopo
dell’audit svolto da Atlantia era quello di effettuare una verifica
circa il rispetto degli obblighi manutentivi convenzionali da parte
della società controllata Autostrade per l’Italia dall’inizio della
Convenzione fino al 2018″.
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