"Poco più di un'influenza?, niente affatto". Per il virologo Roberto Burioni il coronavirus non deve essere preso sotto gamba. Sul suo sito Medical Facts Burioni l'esperto sembra replicare alle parole di Maria Rita Gismondo,
direttore del laboratorio di analisi dell'ospedale Sacco di Milano che
aveva affermato che l'epidemia cinese non è molto di più di
un'influenza. "Attenzione – dice però Burioni - a chi,
superficialmente, dà informazioni completamente sbagliate. Leggete i
numeri". E ancora: "Il tentare di informare nella maniera più corretta i
nostri lettori. Mai allarmismi, ma neanche si possono trattare i
cittadini come bambini di 5 anni. Qualcuno, da tempo, ripete una
scemenza di dimensioni gigantesche: la malattia causata dal coronavirus
sarebbe poco più di un'influenza. Ebbene, questo purtroppo non è vero"
chiosa. D'altronde lui stesso settimane fa aveva predetto quello che
poi si è avverato: un'emergenza.
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bene, il professor succitato non è né un allarmista né un gombloddisda, né altro: è un
infettivologo,
ossia è del mestiere e dice cose chiarissime e, da tecnico responsabile
qual è, richiama la necessità del non creare inutili allarmismi ma, e
qui cade l'asino della disinformazione, nemmeno trattare gli italiani
come 'bambini' ossia propinandogli balle non vere... e proprio per
questi motivi che credo che bisognerà prima o poi dire la verità: c'è un
epidemia in corso che è nata in orientee si sta propagandoa macchia
d'olio in giro per il pianeta ed è anche una emergenza da non prendere
sottogamba visto che il numero dei contagi sale e non sembra rallentare
in mancanza di vaccini e cure valide. Capisco che bisogna dare
l'impressione dello 'stare calmi' ma oggi nelle regioni colpite la corsa
alle mascherine all'amuchina e alle scorte alimentari c'è stata
ugualmente e quindi il panico esiste e ci si deve fare i conti:
sopratutto in un paese che negli utlimi decenni ha tagliato enormi
quantità di soldi alla ricerca, alla sanità e alla prevenzione.. anzi di
prevenzione in generale se ne parla e basta ma di fatti zero: anzi da
oltre 30 anni parole e parole ma investimenti manco a parlarne. Ora
siamo proprio dove qualcuno temeva arrivassimo e tutti sono a rincorrere
l'emergenza ma di programmi e iniziative, oltre al contenimento, nulla
di nulla (ad esempio: per coloro che lavorano a contatto con il pubblico
perchè non prevredere la fornitura di mascherine con capacità ffp3 fin
da ora?) in questo immobilismo il panico dilaga, i prezzi vanno alle
stelle (amuchina e mascherine costo un occhio della testa e sono quasi
introvabili), i cittadini non sanno a che santo votarsi appesi al filo
della speranza che tutto si fermi o almeno rallenti ma, soprattutto, che
non tocchi a loro... personalmente credo che se si supera una certa
soglia si dovrà, a malincuore, assumere misure draconiane come la
sospensione di schengen e la limitazione degli spostamenti come in
china.
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