si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
lunedì 30 gennaio 2012
per leggere il giornale... ne devi consumare un altro
Forse ricordate la canzoncina che novellava: per fare un tavolo, ci vuole il legno ecc. ecc. Bè oggi ce l'avevo in mente mentre sfogliavo il quotidiano e a un certo punto.. ho avuto la visione... no non sono in missione per conto di Dio e nemmeno la reincarnazione di un Savonarola.... e nemmeno devo discutere, o escutere, una tesi sui quotidiani... No, no.. non vi preoccupate non farò una lectio magistralis sul "modo" di leggere i giornali: ve la risparmio, ci sono già tanti professoroni, professorini, meritocratici che tutto pensano di sapere (e non sanno nulla, ma capiscono benissimo il sottobosco; in proposito suggerirei di leggere "I demeriti della meritocrazia di Pier Luigi Barrotta - con prefazione di Cubeddu - edizioni Rubbettino ... un libro datato ma illuminante, credetemi, che sfata molti miti sulla meritocrazia e dovrebbe aprire gli occhi sulla questione a molti giovini/e che si nascondono dietro la ideologia, ammesso che ve ne sia una, meritocratica... e il tutto in sole 73 paginette; un gioiellino.. ma questa è un altra storia), per tacer dei "giovin bestioni (libera citazione dal Cyrano)" che si credono ganzi e forti sol perché si ritrovano a gestire qualche circolo pickwick, ecc. no non ho intenzione di fare nessuna trattatello.......... no quello su cui voglio soffermarmi é "come" un giornale vien scritto e come capire quello che si vuol dire tra le righe; non solo ma spesso negli allegati allo stesso si trovano le vere notizie: un esempio? Repubblica di oggi (30/1/2012) e Affari e finanza (suo allegato); sul primo c'è il titolone sull'art.18. poi ci sono due commenti (di analisi il primo e una lettera della Camusso in risposta a una di Scalfari il secondo nel quale precisa alcune cosette "sorvolate" dal grande vecchio del giornalismo radical-chic italiano) e poi..... poi si parla, all'interno dell'articolo di apertura di tutt'altro ossia welfare, blitz della finanza (tutta fuffa dato che mi risulta che già il girono dopo nelle stesse località e forse anche negli stessi negozi tutto é continuato come, esattamente come prima..) a milano (inutile tanto fra 5-10 anni pagheranno pochissimo) e... l'art.18? Poco, quasi nulla perché ti devi andare a guardare le pagine interne per capire quale fosse, in materia, lo stato dell'arte: questa si chiama suspence ansiogena, null'altro.... altro discorso é "affari e finanza": taglio e narrativa "old style", un vero giornale... tant'è che forse, c'è fin troppo un accento forte sull'economia (ma tutto oggi si basa su essa quindi non ci dovrebbero essere problemi), si potrebbe buttare via il resto e leggerselo come vero giornale... allora come mai due giornali al prezzo di uno? Non é che il primo, quello ufficiale, é "solo" il paravento dietro il quale si nasconde quello vero? Quindi per far acquistare, leggere e consumare il vero giornale ci si deve adattare al feuilleton generalista in stile post moderno che scrive di tutto su tutti? Insomma, come del resto anche altrove (per esempio per parlare delle donne, e della loro condizione oggi, o sei snoqer o.. nulla), per leggere un giornale ne devi .... consumare un altro
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