La Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor o EGF) è il primo Corpo militare dell’Unione Europea a carattere sovranazionale. La EGF è composta da forze di polizia adordinamento militare dell’UE in grado di intervenire in aree di crisi, sotto egida NATO, ONU, UE o di coalizioni costituite “ad hoc” fra diversi Paesi.
Eurogendfor può contare su una forza di 800 “gendarmi”mobilitabile in 30 giorni, più una riserva di altri 1.500;
il tutto gestito da due organi centrali, uno politico e uno tecnico.
Il primo è il comitato interdipartimentale di alto livello, chiamato
CIMIN, acronimo di Comité InterMInistériel de haut Niveau, composto dai
rappresentanti dei ministeri degli Esteri e della Difesa aderenti al
trattato. L’altro è il Quartier generale permanente (PHQ), composto da
16 ufficiali e 14 sottufficiali (di cui rispettivamente 6 e 5 italiani).
I sei incarichi principali (comandante, vicecomandante, capo di stato
maggiore e sottocapi per operazioni, pianificazione e logistica) sono
ripartiti a rotazione biennale tra le varie nazionalità, secondo gli
usuali criteri per la composizione delle forze multinazionali.
Non si tratta quindi di un vero corpo armato europeo,
un inizio di esercito unico europeo, nel qual caso si collocherebbe
alle dipendenze di Commissione e Parlamento Europeo, ma di un semplice corpo armato sovra-nazionaleche, in quanto tale, gode di piena autonomia. Infatti, la EGF non è sottoposta al controllo dei Parlamenti nazionali o del Parlamento europeo, ma risponde direttamente ai Governi, attraverso il citato interministeriale (CIMIN)
- L’articolo 21 del trattato di Velsen, con cui viene istituito questo corpo d’armata sovranazionale, prevede l’inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi di Eurogendfor.
- L’articolo 22 immunizza le proprietà ed i capitali di Eurogendfor da provvedimenti esecutivi dell’autorità giudiziaria dei singoli stati nazionali.
- L’articolo 23 prevede che tutte le comunicazioni degli ufficiali di Eurogendfor non possano essere intercettate.
- L’articolo 28 prevede che i Paesi firmatari rinuncino a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione delle operazioni.
- L’articolo 29 prevede infine che gli appartenenti ad Eurogendfor non potranno subire procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro, sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in tutti quei casi collegati all’adempimento del loro servizio.
Nel trattato di Velsen c’è un’intera sezione intitolata “Missions and tasks“, in cui si apprende cheEurogendfor potrà operare “anche in sostituzione delle forze di polizia aventi status civile”, in tutte le fasi di gestione di una crisi e che il proprio personale potrà essere sottoposto all’autorità civile o sotto comando militare.
Tra le altre cose, rientra nei compiti dell’Eurogendfor:
- garantire la pubblica sicurezza e l’ordine pubblico
- eseguire compiti di polizia giudiziaria (anche se non si capisce per conto di quale Autorità Giudiziaria)
- controllo, consulenza e supervisione della polizia locale, compreso il lavoro di indagine penale
- dirigere la pubblica sorveglianza
- operare come polizia di frontiera
- acquisire informazioni e svolgere operazioni di intelligence
Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti
443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno
escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui
all’unanimità. Il 12 giugno 2010 il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La
legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri,
che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a
polizia locale di secondo livello. Allo stesso tempo, l’art.4 della
medesima legge introduce i compiti dell’Eurogendfor, tra cui:
a) condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
c) assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attivita’ generale d’intelligence;
e) proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici.
In
pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri,
che non rispondono direttamente delle loro azioni nè allo Stato
italiano, nè all’Unione Europea.
Forse non è a rischio solo lo scioglimento della Beneamata Arma, potrebbe essere a rischio la sovranità nazionale
p.s.
pensatela
come vi pare; siete liberi di redere che questo "corpo" paramiltare e
sovranazionale sia solo un altro capitolo di una, triste, storia
dell'unificazione europea....... ma se andate a leggervi il trattato
istitutivo del Meccanismo Europeo di Stabilità ci sono alcune postille, e
nemmeno scritte in piccolo, e codicilli che lo prevedono e a cui gli
Stati dovranno sottostare per il solo fatto di averlo sottoscritto.
Complottismo?
Non lo so ma per aiutarvi a definire l'ambito nel quale vi torna più
comodo catalogarlo per la vostra tranquillità ma la cosa rimane: per
aiutarvi vi propongo la definizione che da wikipedia del termine "teoria", forse vi aiuterà.... " il termine teoria indica,
nel linguaggio comune, un'idea nata in base ad una qualche ipotesi,
congettura, speculazione o supposizione, anche astratte rispetto alla
realtà". Chiaro? Prendetela come una teoria, una favoletta di un oscuro
blogger ma, come per altre cose (MES, Trattato di Lisbona, ecc.), c'è
sempre un lato oscuro di cui nessuno parla ma che è lì fermo finchè a
qualcuno non vien in mente di evidenziarlo e ... usarlo!
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