da Punto Informatico a firma di Marco Calamari
Roma - Conoscete (se siete anziani) od avete rinvenuto sfogliando antichi vinili (se siete giovani) Alan's Psychedelic Breakfast dei Pink Floyd?
Pezzo fantastico: il lento risveglio dopo una notte di bagordi di una
persona che va in cucina e da solo comincia a prepararsi la colazione,
mentre le sue percezioni della cucina e delle cose che vi si trovano
sono ancora alterate. Solo le percezioni sono alterate, la realtà è
ancora "normale", la padella è ancora una padella.
Passiamo velocemente ad un altro classico senza tempo: Colui che sussurrava nel buio, racconto di genere fantasy/horror del grande H. P. Lovercraft appartenente al ciclo di Cthulhu.
Il protagonista va a trovare una persona che gli aveva scritto di aver
scoperto una razza di invasori alieni, il quale lo accoglie in una
stanza in penombra e gli chiede di stare lontano, dall'altra parte di un
tavolo, perché la luce gli da fastidio in quanto malato.
In una
visita successiva la persona non risponde più; il protagonista allora
si avvicina, e scopre un paio di mani di cera dotate di impugnature che
"qualcosa", un'entità aliena e terribile, ha usato per gesticolare ed
ingannarlo, ed un oggetto metallico che forse contiene il cervello del
suo sciagurato corrispondente. Entità fangose provenienti da altre
dimensioni lo avevano rapito e parlavano al sua posto, impersonandolo
per chissà quale abominevole scopo.Un respiro fondo dopo questo
esercizio di alienazione e paranoia, ed andiamo al punto.
Questa dotta introduzione è stata ispirata da questo ottimo articolo di Wired intitolato Perché le migliori menti tecniche sono molto preoccupate dell'Internet delle Cose,
che inizia con una splendida illustrazione che riassume tutto. Una
persona in cucina sta bevendo il suo caffè, ed alzando la testa
sorprende gli oggetti più comuni, dalla caffettiera al frigorifero, dal
lavello al tostapane, che stanno sussurrando tra loro.
"Internet
delle Cose" appunto. Gli oggetti si parlano, ma più che tra loro
(Piconet) parlano con altri (Internet), ed agiscono non autonomamente ma
almeno in parte sotto il controllo di... di chi? E comunque, per quali
scopi? È davvero rassicurante che siano venditori e pubblicitari,
piuttosto che l'NSA, gli alieni o l'innominabile Cthulhu in persona? La
risposta di Cassandra è ovviamente no, non fa differenza. Le due
situazioni sono ugualmente preoccupanti.
Dal titolo dell'articolo
si evince che gli esperti "iniziano" ad essere preoccupati.
Caspiteronzola! Iniziano oggi ad essere preoccupati che 2 + 2 possa fare
4? È così difficile dedurre le conseguenze di un "Internet delle Cose"
in cui le "Cose" siano costruite con la stessa cura e qualità degli
odierni modem ADSL, smartphone, Nabaztag ed aggeggi di elettronica di
consumo? È difficile farlo nell'era del tecnocontrollo, dopo il
Datagate?
C'è davvero preoccuparsi che l'"Internet delle Cose"
possa essere costruita di oggetti il cui software/firmware, sarà di
basso livello di sicurezza e basso livello di qualità, e che conterranno
come sempre funzionalità nascoste? No, certo: infatti non è una
possibilità che richiede attenzione e preoccupazione, è una certezza che
richiede conoscenza e contromisure.
L'articolo di Wired
ha completamente ragione, tranne che per un "dettaglio": usa il
condizionale, ma dovrebbe usare l'indicativo. Non descrive un pericolo,
ma semplicemente un angolino del presente e l'intero mondo di domani.
Anche gli esperti cominciano a preoccuparsi? Una buona notizia.
Marco Calamari
Lo Slog (Static Blog) di Marco Calamari
Tutte le release di Cassandra Crossing sono disponibili a questo indirizzo
p.s.
sembra fantascienza, vero? Sapete cos'è l'internet delle cose?
Bè se compreso bene dovrebbe essere evitato come la peste e invece
procediamo a grandi passi verso di esso...... Facciamo un esempio:
acquistate un borsetta; nulla di male ma .... a vostra insaputa la
borsetta, già da ora che lo sappiate o meno, contiene un tag (ora sono
passivi, ma con questa internet presto saranno attivi, cioè dialogano
con la casa madre) attivo che dice alla casa madre che: siete usciti
pagando una certa cifra (lo triangolano con il bancomat o la carta di
credito); avete fatto tot km (magari fermandovi in un altro negozio o in
palestra.... tutte informazioni utili allo scopo della case commerciale
e pubblicitarie) fino al lavoro e poi a casa; alla fine dice dopo
quanto tempo buttate via la borsetta e dove...... ora immaginate tutta
una casa così e capirete che nemmeno i migliori scrittori di
fantascienza potrebbero immaginare un siffatto inferno (e ve lo dice un
cultore del genere). Ora, sempre facendo un altro piccolo sforzo di
fantasia pèrovate a immaginare se un cracker malevolo (o peggio un
agenzia di spionaggio pubblica, NSA o la sua omologa cinese, o privata
per conto delle case commerciali) riuscisse a entrare, per un firmware
di basso livello, nel software dei vostri elettrodomestici o nei tag di
quello che acquistate..... saprebbe tutto e di più se possibilea vostra
insaputa e a vostro danno, piacevole vero? Bene, questo è il futuro che
ci aspetta..... auguri
p.s. #2
se siete interessati ad approfondire.....
Spychips di K. Albrecht e L. Mcintyre editrice Arianna.
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