Fonte: l'infiltrato
Nonostante
i tamburi del mainstream occidentale battano duro sulla crisi russa,
sulla fine di Putin, sul crollo del rublo e su altre sciocchezze simili –
e parliamo di sciocchezze perchè non poggiano su dati reali – la
situazione è completamente diversa. Opposta, per dire la verità. Vediamo
perhè.
LA CRISI RUSSA E LE RISERVE DELLA BANCA CENTRALE IN AUMENTO
La Banca Centrale Russa ha rilasciato i dati
sulle riserve valutarie. Al 2 aprile compreso ammontavano a 360.8
miliardi di dollari, con un aumento rispetto alla settimana precedente
di 7.9 mld. Siamo alla terza settimana consecutiva di aumento, come si
può evidenziare dal grafico sottostante (clicca sull’immagine per
ingrandire).
Perchè
questo accade? Il trend positivo è determinato, molto probabilmente,
da un afflusso di valuta estera nell’economia russa che, con il regime
di cambi attuale, determina l’aumento delle riserve della Banca
Centrale. In buona sostanza si può ipotizzare, sulla base di questi
dati, che i capitali russi – fuggiti all’estero dopo l’inizio della
crisi – stiano lentamente ma progressivamente tornando in Patria, con
ovvi benefici economici e finanziari.
A
cosa sono servite le sanzioni? Chi hanno rafforzato, in definitiva, se
non gli Stati Uniti, che da quando è iniziato il caos in Ucraina
stanno beneficiando – per la prima volta da anni a questa parte – di un
notevole rafforzamento economico, con netto calo della disoccupazione?
Cosa
ha guadagnato l’Europa nell’imporre, da schiava quale si è comportata,
le sanzioni alla Russia? L’Italia certamente ci ha perso. E la Russia
anche, nonostante la crisi sia durata meno di un battito di ciglia,
finanziariamente parlando. Ad una cosa certamente le sanzioni sono
servite: a rafforzare il legame tra Russia e Cina. Con buona pace di Mr.
Obama.
LA CRISI RUSSA E IL RUBLO SOTTO QUOTA 60
La
valuta russa è scesa sotto la soglia psicologica dei sessanta nel
cambio con l’euro e la strada verso una normalizzazione del rapporto di
cambio sembra avviata, nonostante il processo di recupero sarà ancora
lungo.
Secondo quanto riportato da Radiocor, del gruppo Sole 24 Ore, “dopo
la caduta libera registrata alla fine dello scorso anno, il rublo
russo è da tempo in forte recupero e oggi ha stabilito i nuovi massimi
per il 2015 scambiando a 53,4 rubli per un dollaro e 58,47 rubli per un
euro. Lo scorso dicembre, il rublo era arrivato a toccare minimi
storici scendendo fino 80 rubli per un dollaro e 100 per un euro ma nel
corso delle ultime settimane, grazie al parziale allentamento delle
tensioni internazionali e al lieve recupero dei prezzi del greggio, è
riuscito a recuperare circa il 40% rispetto alle altre principali
valute. Pur a fronte di questo importante trend di ripresa, il rublo
rimane in ribasso del 39% rispetto ai massimi di 6 mesi fa”.
Basta guardare i grafici sottostante per rendersi conto dell’evidenza dei fatti.
Si
può dire che Vladimir Putin ha stravinto la sua battaglia, la sua
“guerra fredda”? La trappola militare piazzata sotto il suo naso,
l’Ucraina, alla fine non ha funzionato e la violenza dei mercati
finanziari ha determinato una breve – seppur a tratti drammatica –
crisi. A distanza di oltre un anno la “nuova” Russia si prepara ad
essere ancora più forte sul piano internazionale, insieme a partner del
calibro di India e Cina e totalmente indipendente dalla finanza
occidentale.
Lo Zar ha vinto. E gli Usa non sono più in crisi. Facile capire che il pollo da spennare si trova a Bruxelles.
p.s.
trovo
che il post sia un tantino trionfalistico ma è sostanzialmente
corretto: chi ne esce bene è proprio la Russia che non solo regge
l'impatto della trappola "ucraina" ma mantiene l'impatto anche della
finanza che ha provato a farlo saltare. Con il patto di sostegno
reciproco con la Cina, patto di natura politico-economico e militare (ed
è la cosa che glia americani temono di più.. il complesso militare
industriale russo-cinese) lo zar sa benissimo che ha alcune cambiali da
pagare ma le ricchezze della siberia sono un lautissimo pegno cui
nessuno sa resistere.... per quanto riguarda gli usa la situazione è un
tantino più complicata per alcuni motivi, soprattutto interni: la
finanza preme per trovare nuovi territori da "arare" e quindi una russia
che rialza la testa crea problemi perchè potrebbe (ri)diventare un
modello per i diseredati del pianeta e gli stati, come la grecia, a
caccia di soldi per salvarsi; la crisiNON è passata ossia la crescita
non è quella sperata e la disoccupazione non diminuisce; lo stato, già
potenzialmente vilento, comincia a perdere il controllo dei propri
rappresentanti (i continui omicidi commessi dai poliziotti ne sono una
tesimonianza) e le agenzie pubbliche di difesa sono sempre più al
servizio di interessi privati e sempre meno di quelli generali...... pur
mantenendo l'apparato militare imponente questo Stato si sta
caratterizzando sempre più come autoritario e totalitario, per tacere
dell'imperialista: con la probabile vittoria dei conservatori sempre più
marcata sarà l'aggressività americana con tutto quello che ne
conseguirà... un inevitabile scontro che vedrà il vecchio mondo come
teatro del confiltto. Il trend sembra essere questo e difficilmente si
potrà invertire.
Nessun commento:
Posta un commento