25/03/2016 di triskel182
L’esito
di alcune ispezioni mirate del Ministero del Lavoro: irregolarità nel
18,93% dei casi segnalati. Gli sgravi contributivi sono stati attivati
anche per lavoratori che nei sei mesi precedenti all’assunzione avevano
già occupazione. In Gazzetta Ufficiale i tre quesiti del sindacato per
abrogare il Jobs act sul reintegro, i voucher lavoro e la
responsabilità solidale sugli appalti.MILANO – Gli sgravi
contributivi per le assunzioni stabili, introdotte dalla Stabilità del
2015 e ridotti al 40% da quest’anno, sono stati la principale
motivazione del boom di tempi indeterminti registrati negli ultimi
dodici mesi. Ma in alcuni casi le aziende hanno sfruttato il beneficio,
riservato ai lavoratori privi di occupazione stabile da almeno sei
mesi, in maniera indebita.
Il ministero ha ispezionato un campione
di oltre 300 imprese, che si sono segnalate per alcune anomalie emerse
dall’incrocio dei dati con l’Inps, e ne ha trovate in posizione
irregolare quasi il 20%. Non è quindi un dato da riferire a tutte le
imprese che hanno attivato gli sgravi, ma appunto a quelle ispezionate
in ragione di un “dubbio” sulla loro correttezza, nato a seguito
dell’attività di controllo. Dati comunque rilevanti, che arrivano nello
stesso giorno in cui in Gazzetta Ufficiale vengono pubblicati i
quesiti referendari proposti dalla Cgil per abrogare alcuni elementi
del Jobs Act e i buoni lavoro.
Sgravi irregolari. Il ministero
guidato da Giuliano Poletti ha comunicato in una nota che – in base ai
dati aggiornati al mese scorso -, “sono stati disposti accertamenti
mirati nei confronti di 338 imprese che hanno richiesto il beneficio
per 1.986 lavoratori. Per 64 imprese è già stata trasmessa informativa
di reato all’Autorità giudiziaria (percentuale di irregolarità pari a
18,93%)”. Si tratta di verifiche attivate dal giugno scorso, in
collaborazione con l’Inps, che hanno permesso di incrociare “le
informazioni concernenti le richieste di esonero contributivo con altre
informazioni in possesso degli Uffici, in modo da poter evidenziare
eventuali comportamenti finalizzati a precostituire artificiosamente le
condizioni utili al godimento del beneficio”. Incrociando i dati, un
po’ come sta iniziando ad accadere per i voucher, si riesce a capire
quali sono i casi da approfondire e verificare se ci sono irregolarità.
Nel dettaglio, si tratta di aziende che hanno attivato i contributi
anche se il nuovo dipendente era risultato impiegato nei sei mesi
precedenti. In ragione di queste verifiche, gli Uffici hanno revocato
gli esoneri e denunciato i responsabili “alle Procure della Repubblica
per comportamenti penalmente rilevanti, finalizzati alla fruizione
indebita di erogazioni pubbliche. Gli accertamenti proseguiranno nei
prossimi mesi e potranno contare su dati ancora più affinati, utili a
far emergere, già sulla carta, ipotesi concrete di fruizione illecita
dell’esonero”.
Il referendum Cgil. La Gazzetta Ufficiale ha
pubblicato le richieste di tre referendum abrogativi della Cgil
presentate in Corte di Cassazione. I referendum riguardano: 1)
l’abolizione del Jobs act per quanto riguarda la reintegrazione nel
posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo; 2) la
cancellazione del lavoro accessorio (voucher); 3) la reintroduzione
della piena responsabilità solidale in tema di appalti. La Cgil avrà
tre mesi di tempo per raccogliere le 500mila firme necessarie.
Nell’autunno 2016 la Cassazione verificherà
la regolarità delle
firme. La Corte Costituzionale giudicherà sulla legittimità dei quesiti
referendari entro il 20 gennaio 2017. I referendum si terranno in una
domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2017, a meno che non ci siano
elezioni politiche anticipate.
Da repubblica.it
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e questo mi sembra la pietra tombale sulla propaganda fatta in merito a alla ripresa, all'occupazione ecc.
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