12/12/2016 di triskel182
– 66 MILIARDI DI EURO IN PIU’ DI DEBITO PUBBLICO, dai 2.146 dell’aprile 2014 ai 2.212 del settembre 2016. Vuol dire che ogni giorno di Renzi al governo ci è costato 66 milioni di euro debito pubblico
– 55 MILIARDI DI EURO IN PIU’ DI TASSE, dai 438 miliardi di entrate tributarie del bilancio 2014 ai 493 programmati per il 2017
– I POVERI AI MASSIMI STORICI, con il 28,7% degli italiani a rischio di povertà o esclusione sociale (17 milioni e 469 mila persone) e 8,3 milioni di poveri effettivi (il 13,7% della popolazione, in continua crescita)
– I FALLIMENTI A TAPPETO DELLE IMPRESE, 15 mila nel 2014, 14 mila e 700 nel 2015 e 3,6 mila nel solo primo quarto del 2016. I numeri salgono vertiginosamente se ai fallimenti si aggiungono le liquidazioni volontarie ed altre procedure concorsuali, con 104 mila imprese all’aria nel 2014 e 96 mila nel 2015. Un tessuto produttivo distrutto
– I DISOCCUPATI, I PRECARI E GLI INATTIVI A LIVELLI STRATOSFERICI, se infatti il tasso di disoccupazione ufficiale sembra sceso, rimanendo comunque altissimo all’11,6%, va detto che sono esplosi i voucher venduti dalle imprese (dai 69 milioni del 2014 ai 114,9 milioni del 2015) e che gli inattivi sono ancora più di 3 milioni, per un tasso di disoccupazione reale sopra al 20% e vicino ai livelli della Spagna e della Grecia
– LA SANITÀ AL COLLASSO, con 4,3 miliardi di euro di tagli nel solo biennio 2015-2016 e altri 13 miliardi di tagli programmati per gli anni successivi
A questo disastro economico vanno aggiunte le riforme di Renzi, regressive e fallimentari:
– IL JOBS ACT ha trasformato il contratto a tempo indeterminato in contratto a tutele crescenti, che per i primi 3 anni di impiego è un contratto precario in piena regola; inoltre appena sono diminuiti i costosissimi incentivi alle assunzioni col nuovo contratto i licenziamenti sono aumentati (+7,4% nel secondo semestre 2016 rispetto ad un anno prima) e il ritmo delle assunzioni a tutele crescenti è crollato (-32.9% nei primi 8 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015)
– LA “BUONA SCUOLA” ha iniziato la privatizzazione dell’istruzione, col Preside-Manager che per attrarre i fondi necessari all’attività didattica deve aprirsi agli investimenti interessati delle grandi imprese e può decidere il destino dei professori
– L’ABOLIZIONE DELL’ART.18 che unita al Jobs Act spoglia i lavoratori di ogni diritto
– LO “SBLOCCA-ITALIA” che permette al Governo di trivellare, inquinare e distruggere il territorio con sempre più facilità
– I DECRETI SALVA BANCHE, che hanno messo sul lastrico migliaia di risparmiatori per salvare istituti decotti, compreso quello del papà della Ministra Boschi
– LA FINTA LOTTA ALL’EVASIONE E ALLA CORRUZIONE, che ha lasciato il posto a nuovi condoni e sanatorie (come la voluntary disclosure) e all’aumento delle soglie di non punibilità per i reati fiscali.
Gli italiani quando saranno chiamati alle urne e speriamo sia il più presto possibile, si ricordino di questi numeri. Renzi mai più, #PdMaiPiù!
(Da beppegrillo.it)
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Era un pò che non ospitavo un post del fondatore del M5S... ma stavolta ne valeva la pena. D'altronde il Renzi bis, questo è il 'nuovo' governo, si presenta con le stesse caratteristiche e lo stesso programma del suo predecessore, per tacere dell'ordine di scuderia, come già accaduto per il referendum sull'acqua pubblica che è stato completametne disatteso, di far continuare le 'riforme' sulla via maestra prefissata, referendum o no. Non bisogna dimenticare che la legge elettorale che si vorrebbe fare è solo un paravento perchè una legge c'è già, seguitemi del ragionamento: eliminato l'italicum; dichiarato a suo tempo incostituzionale il porcellum che rimane? Il Mattarellum, come mi pare sostenga Rodotà, ossia le legge uscita da un altro referendum, quello di Mario Segni; perchè non utilizzarlo? Bella domanda, vero? No mi convingo che questo governo durerà fino a quando non troveranno la quadra (non foss'altro per far maturare la rendita) del cerchio: ossia da un lato disinnescare la mina pentastellata con un sistema elettorale che li renda meno incisivi e dall'altro mantenere la continuità all'attuale sistema politico-affaristico: sennò come fanno a spingere gli italiani nelle braccia dei privati in materia di sanità, pensioni, scuola ecc.?
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