lunedì 12 dicembre 2016

1000 giorni d’inferno: i veri numeri del governo Renzi

Matteo Renzi ha iniziato subito dopo le dimissioni una lunga campagna mediatica con la quale cercherà di risalire nei consensi in vista delle prossime elezioni. Il tentativo consiste nel dipingere i suoi 1000 giorni di Governo come un successo economico e politico che nella realtà non c’è mai stato. Se andiamo oltre le slide e le balle di propaganda questi sono i pessimi risultati che può vantare il Governo Renzi:
66 MILIARDI DI EURO IN PIU’ DI DEBITO PUBBLICO, dai 2.146 dell’aprile 2014 ai 2.212 del settembre 2016. Vuol dire che ogni giorno di Renzi al governo ci è costato 66 milioni di euro debito pubblico
55 MILIARDI DI EURO IN PIU’ DI TASSE, dai 438 miliardi di entrate tributarie del bilancio 2014 ai 493 programmati per il 2017
I POVERI AI MASSIMI STORICI, con il 28,7% degli italiani a rischio di povertà o esclusione sociale (17 milioni e 469 mila persone) e 8,3 milioni di poveri effettivi (il 13,7% della popolazione, in continua crescita)
I FALLIMENTI A TAPPETO DELLE IMPRESE, 15 mila nel 2014, 14 mila e 700 nel 2015 e 3,6 mila nel solo primo quarto del 2016. I numeri salgono vertiginosamente se ai fallimenti si aggiungono le liquidazioni volontarie ed altre procedure concorsuali, con 104 mila imprese all’aria nel 2014 e 96 mila nel 2015. Un tessuto produttivo distrutto
I DISOCCUPATI, I PRECARI E GLI INATTIVI A LIVELLI STRATOSFERICI, se infatti il tasso di disoccupazione ufficiale sembra sceso, rimanendo comunque altissimo all’11,6%, va detto che sono esplosi i voucher venduti dalle imprese (dai 69 milioni del 2014 ai 114,9 milioni del 2015) e che gli inattivi sono ancora più di 3 milioni, per un tasso di disoccupazione reale sopra al 20% e vicino ai livelli della Spagna e della Grecia
LA SANITÀ AL COLLASSO, con 4,3 miliardi di euro di tagli nel solo biennio 2015-2016 e altri 13 miliardi di tagli programmati per gli anni successivi
A questo disastro economico vanno aggiunte le riforme di Renzi, regressive e fallimentari:
IL JOBS ACT ha trasformato il contratto a tempo indeterminato in contratto a tutele crescenti, che per i primi 3 anni di impiego è un contratto precario in piena regola; inoltre appena sono diminuiti i costosissimi incentivi alle assunzioni col nuovo contratto i licenziamenti sono aumentati (+7,4% nel secondo semestre 2016 rispetto ad un anno prima) e il ritmo delle assunzioni a tutele crescenti è crollato (-32.9% nei primi 8 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015)
– LA “BUONA SCUOLA ha iniziato la privatizzazione dell’istruzione, col Preside-Manager che per attrarre i fondi necessari all’attività didattica deve aprirsi agli investimenti interessati delle grandi imprese e può decidere il destino dei professori
– L’ABOLIZIONE DELL’ART.18 che unita al Jobs Act spoglia i lavoratori di ogni diritto
– LO “SBLOCCA-ITALIAche permette al Governo di trivellare, inquinare e distruggere il territorio con sempre più facilità
– I DECRETI SALVA BANCHE, che hanno messo sul lastrico migliaia di risparmiatori per salvare istituti decotti, compreso quello del papà della Ministra Boschi
– LA FINTA LOTTA ALL’EVASIONE E ALLA CORRUZIONE, che ha lasciato il posto a nuovi condoni e sanatorie (come la voluntary disclosure) e all’aumento delle soglie di non punibilità per i reati fiscali.
Gli italiani quando saranno chiamati alle urne e speriamo sia il più presto possibile, si ricordino di questi numeri. Renzi mai più, #PdMaiPiù!
(Da beppegrillo.it)
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Era un pò che non ospitavo un post del fondatore del M5S... ma stavolta ne valeva la pena. D'altronde il Renzi bis, questo è il 'nuovo' governo, si presenta con le stesse caratteristiche e lo stesso programma del suo predecessore, per tacere dell'ordine di scuderia, come già accaduto per il referendum sull'acqua pubblica che è stato completametne disatteso, di far continuare le 'riforme' sulla via maestra prefissata, referendum o no. Non bisogna dimenticare che la legge elettorale che si vorrebbe fare è solo un paravento perchè una legge c'è già, seguitemi del ragionamento: eliminato l'italicum; dichiarato a suo tempo incostituzionale il porcellum che rimane? Il Mattarellum, come mi pare sostenga Rodotà, ossia le legge uscita da un altro referendum, quello di Mario Segni; perchè non utilizzarlo? Bella domanda, vero? No mi convingo che questo governo durerà fino a quando non troveranno la quadra (non foss'altro per far maturare la rendita) del cerchio: ossia da un lato disinnescare la mina pentastellata  con un sistema elettorale che li renda meno incisivi e dall'altro mantenere la continuità all'attuale sistema politico-affaristico: sennò come fanno a spingere gli italiani nelle braccia dei privati in materia di sanità, pensioni, scuola ecc.?

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