"Ci sono gravi indizi di colpevolezza". Il procuratore aggiunto di Trapani Ambrogio Cartosio fa luce sul sequestro della nave "Iuventa" e mette sul tavolo le accuse mosse dalla procura alla ong tedesca "Jugend Rettet".
Si parla di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Un reato commesso dall'equipaggio che si trova a bordo della "Iuventa". Nel dossier reso pubblico oggi ci sono "gravi indizi di contatti con i trafficanti" da parte dell'equipaggio. "Non
possiamo guardare in faccia nessuno - tuona il magistrato - è una
indagine delicata che ci rendiamo conto può essere oggetto di
strumentalizzazioni, rischio che non può frenare le indagini".
Al momento non ci sono indagati. Ma, a detta del pm Cartosio, c'è il serio pericolo della reiterazione del reato. "E
poi - spiega - ricorre il caso in cui la legislazione speciale prevede
la confisca del mezzo che interviene in caso di condanna dei
proprietari e questo ci impone di ricorrere al sequestro preventivo accettato dal gip".
Investigatori del Servizio centrale operativo, della Squadra mobile di
Trapani e del Nucleo Speciale d'intervento della Guardia costiera
hanno eseguito il sequestro preventivo della motonave battente bandiera
olandese ma gestita dall'organizzazione non governativa tedesca che
non ha firmato il codice di condotta del Viminale. Sono tre gli episodi
contestati, 18 e 26 giugno, nonché il 10 settembre. La procura di
Trapani, però, ne avrebbe riscontrati anche altri. Tanto da averla
portata a credere che "questa condotta sia abituale". L'indagine riguarda l'equipaggio della nave e, allo stato, "non sono emersi responsabilità sui responsabili della Ong".
"La nave - ha sottolineato il procuratore - è stabilmente utilizzato nel soccorso di migranti in prossimità delle coste libiche e
al loro trasbordo su altre navi sempre in acque internazionali,
permanendo abitualmente nel mare libico, in prossimità delle acque
territoriali del Paese africano". Non solo. Sempre secondo il magistrato "il salvataggio o, meglio, il trasbordo" dei migranti sarebbe avvenuto senza che ci fosse un pericolo imminente (guarda il video). "I
migranti vengono scortati dai trafficanti libici e consegnati non
lontano dalle coste all'equipaggio che li prendono a bordo della
'Iuventa' - ha spiegato Cartosio in conferenza stampa - non si tratta
dunque di migranti 'salvati', ma recuperati, potremmo
dire consegnati. E poiché la nave della Ong ha ridotte dimensioni,
questa poi provvede a trasbordarli presso altre unità di Ong e militari". Per il procuratore aggiunto, reggente della procura di Trapani, "alla luce delle vigenti norme, integrano il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Un'attività per la quale, secondo Cartosio, i membri dell'equipaggio non prendono alcun compenso dai trafficanti. "L'unico ritorno possibile ed eventuale potrebbe essere solo di immagine e in termini di donazioni".
Nessun commento:
Posta un commento