Popoli e Culture 31 maggio 2017 13:23 di Andrea Centini scienze fanpage
Grazie
all’analisi del DNA di 93 mummie è stato scoperto che gli antichi
egizi erano imparentati con popolazioni mediterranee e del Medio
Oriente, mentre gli egiziani moderni hanno un profilo genetico più
influenzato dai popoli sub-sahariani.
Archeologi
delle università tedesche di Tubinga e Jena hanno scoperto che gli
antichi egizi, perlomeno quelli dell'area centrale del paese africano,
dal punto di vista genetico non hanno subito influenze tangibili dai
conquistatori stranieri – come quelli guidati da Alessandro Magno – in
epoca tolemaica e romana. Presentano invece uno spiccato legame con le
popolazioni del Medio Oriente e del cosiddetto Levante, un'area che
abbraccia il Mediterraneo orientale e comprende Israele e Palestina,
sintomo evidente di floridi scambi commerciali e culturali.
La scoperta risulta particolarmente interessante poiché deriva dall'analisi del DNA di ben 93 mummie,
che sino ad oggi si riteneva scarsamente attendibile – e verificabile –
non solo per le procedure di mummificazione e le peculiari condizioni
di temperatura e umidità nelle quali si trovavano, ma anche per le
contaminazioni degli archeologi che hanno maneggiato i reperti. “Il
caldo clima egiziano, gli elevati livelli di umidità in molte tombe e
alcune delle sostanze chimiche adottate nelle tecniche di mummificazione
contribuiscono al degrado del DNA. Si riteneva quindi che fosse
improbabile la sopravvivenza a lungo termine del DNA nelle mummie
egiziane”, ha sottolineato il coautore dello studio Johannes Krause,
archeologo presso il Max Planck Institute di Tubinga.
Le mummie analizzate,
messe a disposizione dai musei di Berlino e Tubinga, provenivano tutte
dal sito archeologico di Abusir el-Meleq, nei pressi del Nilo, ed
erano state sepolte tra il 1.400 ac e il 400 dc. Il DNA è stato
esaminato in stanze sterilizzate e sono stati applicati raggi UV al
fine di eliminare potenziali contaminazioni di materiale genetico
moderno. Per 90 mummie è stato esaminato il DNA mitocondriale, quello
che viene trasmesso dalla madre ai figli, mentre per tre, grazie
all'ottimo stato di conservazione, è stato possibile verificare anche
quello nucleare.
Il dato sulla provenienza delle mummie
è rilevante poiché esclude dalla valutazione le influenze genetiche
nell'Egitto meridionale e settentrionale, laddove soprattutto
quest'ultimo fu influenzato dalla presenza degli eserciti
conquistatori. La mescolanza tra i romani e gli antichi egizi potrebbe
essere stata ostacolata anche da motivi di interesse, dato che chi
sposava un romano acquisiva automaticamente anche la relativa
cittadinanza. Curiosamente, il profilo genetico degli antichi egizi è
sensibilmente differente da quello moderno, dove è presenta la “firma”
di popolazioni sub-sahariane, probabilmente agevolate dal tempo grazie
alle migliori condizioni di navigabilità del Nilo. I dettagli dello studio sono stati pubblicati su Nature Communications.
[Foto di wikipedia]
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