Fonte: Il Contropelo sabato 6 gennaio 2018 di
E
così, tra un paio di mesi, ci toccherà vedere la quarta resurrezione. E
Matteo Renzi si aggiungerà ad Occhetto, D’Alema, Veltroni e Bersani
nella lunga teoria degli sconfitti da Berlusconi. Un Berlusconi ormai
transitato dalla chirurgia estetica alla tassidermia, identico nel
colore del legno e nella conciatura della pelle alle sedie di Cantù che
ornavano i tinelli del proletariato anni settanta. Accompagnato da tipi
che fanno ripensare a Fini e Bossi con la reverenza che si riserva ai
Pari d’Inghilterra. Siccome si tratta di un cinepanettone stravisto,
dal titolo La gioiosa macchina da guerra a vocazione maggioritaria, non
ci sarebbe neppure da spendere due parole per trama e critica. E
tuttavia il regista è riuscito in una operazione miracolosa. Fare
peggio delle altre volte. Rendersi del tutto inutile. Perchè tra tutte
le scelte che troveremo sulle schede del Rosatellum, una sola non serve
veramente a niente. Il voto al Pd. Perfino il voto a Liberi e
uguali/Libere e uguali, se no mi si offende la Presidenta, ha un suo
perchè. Abbattere Renzi, anche a costo di votare per una banda di
complici,, prima e di succubi poi della globalizzazione che adesso, ci
spiegano, è diventata tanto brutta, sapesse signora mia. Votare per la
sedia di Cantù, è un po’ come richiamare Valcareggi dopo Ventura, serve
almeno a sentirsi giovani come eravamo un quarto di secolo fa. Come su
un muro sbrecciato della ex Jugoslavia “torna Tito tutto è
perdonato”, torna Silvio. Condanne, mignotte, braccia destre in galera,
lo spread, i caroselli e i girotondi, ci ha detto Scalfari, sono da
dimenticare e noi ci fidiamo. Oh se ci fidiamo. Perchè così fermiamo i
barbari, rozzi, ignoranti pentastellati. E ci prendiamo Salvini con la
Meloni di contorno. Votare per i rozzi, dio se lo sono, è, sarebbe,
potrebbe essere, l’unico voto utile per fermare costoro. Ma siccome non
sono Macron dio ve ne scampi e liberi. Che poi non siano Macron,
sarebbe tutto da vedere perchè l’odio congenito per lo Stato, inteso
come erogatore di servizi e beni ce l’hanno. Mi è cascato l’occhio su
un elogio di Giggino a Cottarelli e alla spending review, un ziczaccare
di forbici da 50 miliardi di sprechi e corrruzzzzione che farebbe
inumidire l’occhio al lugubre Monti. Ma comunque votare per loro
significa, per chi lo fa, provarci. Male che vada Spelacchiati lo siamo
già quasi tutti. Votare Pd non serve a niente. Non evita la vittoria
di nessuno, non contribuisce alla vittoria di nessuno. Mission
accomplished, indeed.
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