Fonte: Il Fatto Quotidiano Mondo | 10 dicembre 2018 Enrico Verga
Si
avvicinava la fine del secolo, e nella capitale di un Impero una
sfortunata regina, suggerì al popolo di mangiare croissant, dato che il
pane scarseggiava. Il popolo affamato, stanco, stremato da tasse e
soprusi della media nobiltà, non la prese bene. La sua uscita, ammesso
che sia stata veramente pronunciata da lei, è divenuta parte del
pacchetto della “storia ufficiale” della rivoluzione francese. Emmanuel Macron oggi sembra la versione al femminile della famosa regina (che perse la testa per il popolo e le sue scelte).
C’è una grande differenza tra quella regina, avulsa dal mondo vero, e il signor Macron: l’informazione.
Malgrado si possa criticare i media, come delatori, sobillatori o
cospiratori del potere, i media hanno ancora lo scopo di tenere
informati i cittadini su quello che succede. Al peggio se non ci si vuol
fidare dei media i normali strumenti social sono perfetti per
acquisire dati grezzi.
La Francia e i gilet gialli sono solo l’ennesimo esempio di una classe politica che ha deciso di ignorare il popolo.
Bene inteso il mio non è un discorso politico. Ma mettiamola in questo
modo: se Macron è il “nuovo che avanza” come era stato ribattezzato il
suo movimento, allora sarebbe meglio tornare al vecchio. Macron
dimostra di essere come quella regina, addirittura sono giorni che non
si fa vedere sui media (un giorno sui social equivale a un’epoca nel
mondo normale).
Ma cosa succede veramente in Francia? In verità nulla di nuovo.
La classe media (di cui i taxisti sono solo una parte) si sente sempre
più oppressa. I cittadini possono leggere su Internet tutto quello che
succede e dissentire. Internet ha creato due grandi opportunità. La
prima, all’apparenza, a vantaggio di un governo che ci tiene ai suoi
cittadini: se usato correttamente (vedi Cina, correttamente è un
eufemismo, si intende) Internet è il miglior sistema di controllo esistente. E la Cina dimostra chiaramente come si può controllare la vita dei cittadini in modo efficace e pervasivo.
Se restiamo nel mondo occidentale, Internet appare essere uno strumento valido per creare il seme di un dissenso
che, se non intercettato si manifesta nella vita reale. I gilet gialli
sono nati in rete e la loro organizzatrice nemmeno è una taxista: Priscillia Ludosky
vende prodotti per aromaterapia in rete. Il movimento di per sé è un
confluire di differenti gruppi di rivolta che si sono incontrati (in
questo i social aiutano) e hanno cominciato a “scaldarsi a vicenda”. Di
qui alla piazza il percorso ha preso alcuni mesi ma ora è mainstream. E la teoria del gregge
(roba da sociologi dei decenni passati) fa il resto. Per imitazione
altri prendono la piazza, poi si aggiungono un po’ di bravi “spacca
tutto” (blackblockers, teppisti scegliete il termine che preferite) e il
gioco è fatto.
Viviamo un’epoca della storia umana senza
precedenti per fattori di comunicazione e interazione. E
sorprendentemente i politici sono così ignoranti e inabili a utilizzare
questi strumenti in modo corretto. Nel caso della Cina (ma ci sono
anche altre nazioni meno famose) la rete è divenuta uno strumento di controllo efficiente e brutale (nella sua accezione finale, vedi islamici Hyuguri nei campi di concentramento, dove vengono “rieducati”).
Nel mondo occidentale bastione della democrazia il massimo che
possiamo osservare sono i casi di Trump che, sorprendentemente data
l’età del biondo, ha saputo leggere gli animi della classe media (tra
l’incazzato e l’atterrito dai rapidi cambiamenti) e ne ha fatto una
bandiera. In modo rocambolesco e più primitivo (se parliamo
dell’approccio tecnologico) in Italia abbiamo avuto la Lega e i 5
stelle. I partiti più globalisti (leggasi i democratici di sinistra)
che, per assurdo sono stati i primi a sposarsi (qualcuno malignamente
direbbe a vendersi) al capitalismo sfegatato e alle multinazionali,
sono gli ultimi a percepire la potenzialità della rete, dei social e le
loro applicazioni.
Alcuni secoli fa l’impero romano cadde
sotto la forte pressione di una popolazione che non aveva una crescita
economica sostenibile. Allora ci si poteva lamentare che avere dati e
informazioni sull’andamento economico e sociale fosse difficile. Oggi
non lo è più. Tuttavia l’imperatore della Francia ancora pensa che basti
chiudersi in stanza al buio perché tutti i cattivi che lo vogliono
alla Bastiglia se ne vadano.
Non è più tempo per i croissant… costano troppo.
@enricoverga
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