Quanto dico in questo post premetto che non è fatto per polemica o per continuare a battere sullo stesso tasto, ma è solo una riflessione su un'aspetto che finora è rimasto sullo sfondo della società italiana di questi anni: il classico metro dei due pesi e delle due misure sul tema della vita e sul diritto a viverla in tutti i suoi aspetti. Si sono sprecati fiumi d'inchiostro in questi giorni; le veglie di preghiera si sono ripetute; tutta la procedura, insomma. Per non parlare della parte politica che in un crescendo ha ostacolato e cercato in tutti i modi di evitare il protocollo per Eluana; addirittura si è acceso uno scontro istituzionale (e costituzionale) con il Capo dello Stato (ma qui forse c'è altro sotto) per varare a tempo di record un qualche provvedimento che bloccasse sine die tutto. Ma contemporaneamente si è approvato il pacchetto sicurezza ed in esso ci sono alcune norme che fanno discutere e pensare. La possibilità per il medico di denunciare il presunto clandestino; oppure la detenzione nei cpt; la tassa da pagare quando si chiede il permesso di soggiorno; per non parlare dei centri che saranno costruiti nel deserto in Libia per fermare lì gli immigranti illegali. Tutte cose da paese civile indubbiamente e tutte cose che fanno fremere chi realmente crede nei diritti umani. Non dico che bisogna fare la politica delle porte aperte a tutti i costi e a tuttto e tutti, al contrario ma da qui a trattarli come umani di serie B ce ne corre, soprattutto se vogliamo restare nel consesso delle nazioni civili portatrici di ideali e valori da esportare con le armi presso terzi se necessario: anche perchè mi chiedoil senso di queste affermazioni valoriali a fronte dello spettacolo poco edificante di Lampedusa. Sotto la clinica la Quiete c'è chi ha portato acqua e pane (certamente un valore simbolico, non lo discuto nè lo giudico) ma, come Gad Lerner ha detto in una trasmissione, a qualcuna di quelle belle anime è mai venuto in mente di portarli (con altrettanto gesto simbolico e pratico contemporaneamente) a Lampedusa? I cattolici non hanno paura di esprimere il loro dissenso rispetto a questa scelta tant'è che c'è famiglia cristiana che ha preso una querela in merito definindo razzista le legge; ma la parte politica si rende conto invece di quest'aspetto o riduce tutto ad un perpetuo negoziato con Oltretevere concedendo, in cambio di acquiescenza, quanto da esso richiesto? E' ben triste il dilemma: ci si è battutti strenuamente per riaffermare la vita e poi si nega lo stesso diritto ad altri che avengono a bussare alla nostra porta...............
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