domenica 18 aprile 2010

Scissione? c'è una spiegazione...

Il PdL si spacca? E chi se ne importa, direbbe l'uomo comune della strada che ha i suoi problemi nel affrontare la vita reale fatta di fine mese e di bollette e di precarietà dei propri figli e di lavoro che sfuma via come l'aria. Eppoi, perché dovrebbe importargli qualcosa: non è un suo problema lui delega ai migliori (caro Lippman quanto avevi ragione quando affermavi che la parte migliore doveva governare sulla massa perchè essa da sola ne era incapace, un limpido esempio di liberalismo avanzato) e i migliori fanno di tutto per non scontentarlo eppoi quanto gliene viene in tasca se, nonostante una maggioranza schiacciante non è stata capace di andare oltre "un alzata di bavero in attesa che passi la tempesta" e, tranne che salvare le kiappe reali, stata incapace di fare altro? E, come accadde nell'Ulivo, si spacca. Il punto infatti è esattamente questo: lo scontro fra le due anime della destra (quella populista prettamente italiana con molte analogie "sudamericane" e quella europea che è liberista ma senza grandi condizionamenti preoccupata dalla restrizione sui diritti e dal plebiscitarismo imperante) è al culmine; da un lato il potere economico e mediatico di chi ha tutto e dall'altro l'intelletto liberale e il razionalismo liberista di chi sa che non basta galleggiare ma si devono riavviare i motori sennò ad affondare non sono solo loro ma l'intero paese. Strano destino quello della maggioranze politiche italiane: hanno i numeri ma non hanno compattezza, troppi orticelli e troppi interessi, ed anche in questo sono simili a noi comuni mortali che se messi in una stanza a insieme ad altri connazionali non sanno fare di meglio che litigare a chi si siede per primo e chi alla fine di tutto il gioco rimane indietro fa di tutto per dire che non ha perso, anzi ha mantenuto "la posizione": altro che i reality!! Gli italiani sono maestri nel dividersi e riunirsi a velocità della luce e nel mentre del processo di cui sopra si dividono e riuniscono in maggioranze variabili e trasformistiche senza che nessuno si chieda se davvero si renda conto del danno che fa non solo a se stesso ma all'intera comunità. Se noi siamo così, quindi, immaginatevi cosa sono capaci di fare quelli che fanno di mestiere i politici: e la democrazia, direte? Infatti: la democrazia? Morta, un simulacro di essa è sopravvissuta e tiene su l'intero sistema ma dentro è vuota; un buco nero che i più ottimisti definiscono post-democrazia (in particolare gli americani, che ne sono i sacerdoti) e che i realisti chiamano "infantilizzazione consumistica" che spinge i cittadini ad essere consumatoridel "prodotto" politica, ma in realtà parco buoi e null'altro. In un quadro di tal fatta ben s'inquadra l'attacco a Gomorra e alla Piovra: un pò serve a nascondere le difficoltà e spostare l'attenzione da se nonché ad alzare il tiro con la speranza, mai andata delusa finora, che qualcuno dall'altra parte faccia da sponda e stia al gioco; si sa tutti che di là ci sono dei buonisti pronti al massacro autolesionista e che mai si sognerebbero di fare qualcosa di più che essere presenti e pronti a fare gli utili idioti, e basta. La gente vera, quella che lotta ed é solidale, esiste eccome ieri era con Emergency a Roma: sono persone che fra loro sono quanto di più diverso ci possa essere ma hanno valori condivisi, idee e visioni della società che oggi sono rare e teoriche ma che però non perdono la voglia di riunirsi e raccontarsi nello stesso momento che premono sul governo per fare liberare tre di loro che, in zona di guerra, svolgono il loro lavoro e lo svolgono bene al punto che gli stessi afghani hanno manifestato fuori dagli ospedali dell'associazione per manifestarela loro solidarietà: cose queste che chi è accecato dal proprio odio e ideologismo non riesce a vedere e capire che non tutti sono come loro e non tutti, per fortuna, odiano gli altri da se come loro: e, soprattutto, non guarda le loro televisioni e si beve le loro panzane!! Dulcis in fundo: il trattamento riservato dal Sindaco di Kabul agli italiani non ha fatto riflettere nessuno su come sono considerati i nostri politici all'estero? E come viene considerata l'Italia?

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