lunedì 7 gennaio 2013

Il metro del benessere di un paese..

Si sa che é solo grazie a scuola, sanità, ecc. che un paese va avanti sul "sentiero della crescita (termine così caro ai nostri politici, Monti compreso)"; si sa meno che da oltre 20 anni laddove essi sono stati "liberalizzati (che significa che chi ha soldi vi accede, gli altri si arrangiano)" la qualità del benessere delle persone e e le loro speranze di vita.... si sono accorciate in pochissimi decenni. Dagli USA ai paesi del terzo mondo dove é stata applicata la ricetta liberale tutto é andato, per la maggioranza della popolazione, peggio, notevolmente peggio perché chi può non vede grossi cambiamenti nel proprio orizzonte ma chi non ha mezzi o ne ha pochi invece si deve accontentare di quel che rimane del pubblico o, come da ultimo in Grecia (o in Italia prossimamente), rivolgersi alle ong che agiscono nel campo sanitario o a quelle che ti danno un tozzo di pane e un piatto caldo al giorno: esagero? No perché Emergency, ad esempio, già ora sta aprendo centri sanitari in alcune zone del sud italia, per ora, a grande presenza di extracomunitari quindi nessuna meraviglia se anche gli italiani prima o poi vi si rivolgono, no?
Eppure, senza che diamo sensazione di accorgercene, in questo paese sta avvenendo la stessa cosa: da un lato si stanno alzando vertiginosamente le tasse per ripagare il debito (e non solo perché hanno anche inserito nella Costituzione una norma che prevede una sorta di fiscal compact che prevede che non si possa spendere più di quanto s'incassi ... cosa giusta se non fosse che: ciò era già prevista con la norma che prevede che ogni nuova spesa dev'avere puntuale copertura, fin dal 1948; e non si é mai nemmeno affrontato seriamente il cancro della evasione fiscale, contributiva ecc. pari a 4-5 punti di PIL) "contratto" con le banche: una parte, quello estero ammonta a 690 mld circa, interessi compresi, e dall'altro si "minaccia" di tagliarle; minacci? Si, perché, essendo quasi tutte destinate a ripagare il debito, poco rimane per tutto il resto: welfare compreso. Hanno gioco facile, in questo modo, gli amministratori locali e non che sostengono che se ciò avverrà in pratica tutto il pubblico (sanità, pensioni, welfare, sociale, ecc.) sarà praticamente cancellato: molto probabilmente é anche quello che, in cuor loro, sperano perché:
  1. non devono dar conto della loro incapacità di gestire la cosa pubblica con poca moneta in cassa;
  2. si possono disinteressare di tutto questo settore limitandosi a un generico controllo senza sporcarcisi le mani.
Ve lo ripeto: ESAGERO? Io dico di no se questi argomenti sono letteralmente tabù in questa campagna elettorale e dovrebbe essere nostro compito portarlo al centro della stessa perché solo così si capirebbe il grande inganno, di stampo "greco", che ci stanno propinando... chiunque vinca dei probabili vittoriosi sa benissimo che dovrà atternersi all'imperativo "europeo" finora impostoci, pensateci quando voterete.... e pensateci quando sceglierete per chi, se ... voterete

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