l'11 settembre, una data che ha un significato particolare per molti. C'è il mito:
- 
 l'11/9 americano con le tantissime luci e ombre, con i suoi morti, le 
tantcose non scritte e, soprattutto, le tante domande senza risposte e 
gli atteggiamenti ambigui dell'amministrazione americana allora al 
governo che non ha fatto altro che aumentare il numero di quesiti cui 
per i prossimi 70 ani non vedranno risposte.
 
- l'11/9 cileno; 
questa è un altra storia: non c'era terrorismo nè altro c'era un paese 
sovrano che aveva scelto una strada, insieme ad altri Stati dell'america
 latina di quegli anni, che alle aziende straniere (che sfruttavano le 
risorse del sub-continente latino-americano) non andava per nulla giù; 
in particolare quelle americane le quali spinsero affinchè "si facesse 
qualcosa".... e qualcosa fu fatto. La Cia, e altre organizzazioni 
collaterali, cominciarono il dirty job e di lì a poco ecco il golpe e a 
catena altri negli altri paese e almeno due generazioni furono 
sterminate. Paesi che fino a qualche annoo mese prima erano definiti "la
 svizzera" del continente si trasformarono in buchi neri e .... non solo
 della democrazia.
 
due tristi pagine della storia del 
recente; due situazioni differenti, lontanissime fra loro che sembrano 
appartenere a due mondi diversi ma che invece hanno un unico filo che li
 lega ...... l'essere superpotenza comporta decisioni e conseguenze:
- nel
 primo caso parliamo di un paese che si sentiva al sicuro ma che viene 
colpito duramente da terroristi ma che invece di fare quella che, 
teoricamente, una democrazia dovrebbe fare ossia agire con trasparenza e
 non invece, come ha fatto, di segretare tutto per tirar fuori un 
"cattivo", il loro cattivo, da punire individuandolo prima con gli 
afghani (lì ci sono interessi fortissimi per la costruzione di oleodotti
 che partono dall'asia centrale per arrivare nel golfo persico) e poi 
con gli irakeni (loro grandi alleati nella guerra con l'iran) arrivando a
 mentire per poter sciogliere i mastini della guerra; insomma 
cinicamente si usa una tragedia per raggiungere i propri fini reconditi 
che poco hanno a che fare con la suindicata tragedia ma molto ha a che 
fare con gli ... affari. Speculazioni? Personalmente non credo ... viste
 le mosse successive ritengo di essere a prova di smentita.....
 
- nel
 secondo caso c'era Yalta e la divisione del mondo in due; dove ognuno 
si era creato il "proprio giardino di casa (la Dottrina Monroe, per chi 
ama le citazioni colte)" dove non ci voleva che altri ci mettessero 
becco e se ciò capitava faceva di tutto per evitare che sia il suo 
ripetersi che lo scoprire che stava accadendo senza che, ufficialmente, 
si potesse far nulla.... poco conta che quelli erano paesi democratici, 
con popoli sovrani che credevano di poter decidere del proprio futuro, 
illudendosi naturalmente..... toppi interessi economici e politici in 
gioco per poterne tenere conto: sembra l'oggi dove i mercati decidono se
 un paese dovesse ridursi alla fame del proprio stato debitore che ha 
smarrito la mission principale, quella dell'interesse generale, per 
ridursi a un comune prenditore di soldi d banche e mercati.. e invece si
 parla del 1973.....
 
e il filo comune? Semplice: il pretesto
 preso per agire: lo SHOCK. Sotto l'onda dell'avvenimento catastrofico 
c'è chi mantiene la calma e, come direbbe un cowboy, c'era qualcosa da 
fare e .. andava fatto. Cinismo? Non manca certo ai governanti americani
 che non sono nuovi a cose del genere (il golfo del tonchino che provocò
 l'intervento americano in vietnam che si rivelò una bufala.. ma si 
seppe poi....) queste decisioni le prendono eccome: solo così si spiega 
come mai negli anni precedenti i tanti "warning" arrivati a chi di 
dovere su un progetto di attentato in preparazione eppure furono 
ignorati, chiedersi perchè (dopo) è inutile.. spiegarselo per 
interprestare l'oggi è d'obbligo e dovrebbe farci aprire gli occhi  sul 
presente ...... la storia non ricorre mai è vero; senza memoria, però, 
non si può capire cosa siamo diventati e di cosa siamo preda e, 
soprattutto, di chi......
 
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