22/03/2014 di triskel182
sabato 22 marzo 2014, è la Giornata Mondiale dell’Acqua, nota in tutto il mondo come World Water Day.
L’appuntamento istituito dalle Nazioni Unite giunge quest’anno alla
propria 23esima edizione. Si tratta di un’occasione per riflettere
sull’importanza di salvaguardare un bene prezioso, allo stesso tempo fonte di vita e sempre più oggetto di inquinamento.
Ritorna oggi una questione fondamentale, cioè il riconoscimento ufficiale dell’acqua come bene comune, soprattutto dal punto di vista giuridico. A ricordarlo è il Cipsi,
che si occupa di coordinare associazioni di solidarietà internazionale
e che è impiegato da circa vent’anni sul tema dell’acqua. Il Cipsi
protesta per l’assenza, nella comunicazione della Commissione Europea,
di un esplicito divieto alla liberalizzazione dell’acqua.
Nel mondo 1,4 miliardi di persone non hanno accesso regolare ed adeguato all’acqua potabile,
mentre 2,6 miliardi non beneficiano dei servizi igienico-sanitari. Nel
contempo, la deforestazione e la desertificazione continuano ad
avanzare, insieme alla riduzione di terre fertili e accessibili. L’acqua
non viene più vista come un diritto umano ed interessa sempre di più gli speculatori finanziari.
Secondo quanto comunicato dal Cipsi, la Commissione Europea non ha intenzione di proporre nessuna legge, ma solo una consultazione pubblica per migliorare la qualità e la gestione delle risorse idriche.
“In Italia - ha sottolineato il Cipsi - la più grande criticità in materia d’acqua resta di natura politica -
il non rispetto scandaloso da parte di tutti i poteri pubblici e
privati preposti alla gestione delle acque della volontà espressa da 27
milioni di cittadini con i referendum abrogativi. Il che non diminuisce
la gravità dei problemi legati al dissesto idrogeologico, al divenire
critico dei fiumi, alla cattiva gestione dei servizi idrici, all’inquinamento delle acque di falda, alla debole copertura del trattamento delle acque reflue”.
Il Wwf, in vista della Giornata Mondiale dell’Acqua, ha lanciato un nuovo rapporto che mostra per la prima volta quanta acqua è nascosta nel cibo prodotto
sul nostro territorio o importato. Sottolinea dunque la necessità di
essere più consapevoli nella scelta dei propri acquisti alimentari.
Secondo il Wwf, non si trovano a rischio soltanto le nostre falde
acquifere, ma anche le risorse idriche degli angoli più remoti della
terra. Attenzione dunque all’acqua impiegata per i processi produttivi
dei cibi che portiamo sulle nostre tavole (consulta qui il rapporto del Wwf “L’impronta idrica dell’acqua”).
Legambiente presenta oggi il proprio Dossier sulla Qualità delle acque, da cui emergono gravi problemi di inquinamento.
In Italia nel 2011 sono state emesse oltre 140 tonnellate di metalli
pesanti direttamente nei corpi idrici e quasi 2,8 milioni di tonnellate
di sostanze inorganiche (Cloruri Fluoruri e Cianuri) di cui quasi la
metà derivanti da attività di tipo chimico.
Tra le sostanze organiche ritenute pericolose in via prioritaria rientrano l’antracene, il benzene, gliIPA (idrocarburi policiclici aromatici): sono state immesse 2,9 tonnellate di nonilfenoli cioè
il 60% circa dell’ missione europea totale per questa sostanza, 1,25
tonnellate di IPA (pari al 39% della quantità totale dichiarata a
livello europeo per il 2011) e 0,91 tonnellate di benzene legate quasi
esclusivamente al settore della produzione e trasformazione dei metalli (scarica qui il Dossier di Legambiente sulla Qualità delle acque).
Di fronte alla crisi dell’acqua e ai problemi di inquinamento non mancano però le buone notizie. Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua comunica infatti che giovedì 20 marzo è stato depositato, presso la Camera dei Deputati, il testo aggiornato della legge di iniziativa popolare,
presentato nel 2007, “Principi per la tutela, il governo e la gestione
pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del
servizio idrico”. Tale fatto, a parere del Forum, assume un valore
aggiunto e una grande valenza politica poiché avviene proprio alla
vigilia della Giornata Mondiale per l’Acqua.
La proposta di legge risponde all’urgenza di dotare il nostro Paese di un quadro legislativo unitario rispetto
al governo delle risorse idriche come bene comune, introducendo
modelli di gestione pubblica e partecipata del servizio idrico,
procedendo da subito alla ripubblicizzazione dello stesso. Il Forum
chiede che il Parlamento avvii subito la discussione di questa legge
nel rispetto della volontà popolare.
Cosa possiamo fare noi? Cerchiamo di non sprecare l’acqua, anzi, proviamo a risparmiarla, sia in casa che in giardino.
Da greenme.it
p.s.
m'era sfuggito... lo posto in ritardo
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