Ricorderete, forse, il saggio di Barber "Consumati, da cittadini a
consumatori"; trattava di come il fenomeno consumistico ci abbia mutati
in consumatori ossia in "utilizzatori finali" di prodotti di cui non è
necessario sapere come e di cosa son fatti nè se si possono, in caso di
problemi, riparare..... ora dal punto di vista politico-economico
possiamo parlare di passaggio da motto "un uomo un voto (il principio
base della democrazia)" a un euro un voto, ossia un diverso peso del
voto come espressione prima e di base della società democratica?
Perchè
questo è oggi il problema: la sfiducia verso i sistemi democratici dove
a votare son quelli che ci stanno bene mentre se ne astengono coloro
che non ci si sentono a proprio agio....... i secondi son quelli che,
pur astenendosi dal partecipare al voto, sono i primi a pagarne lo
scotto. Il nodo della crisi di rappresentatività nelle società
occidentali è esattamente questo: i ceti che hanno da perdere lottano
per lo status quo, anzi si organizzano in gruppi di pressione per fare
lobbying (insieme a banche, sindacati, liberi professionisti, ecc.) ma numericamente sono numericamente ininfluenti
(rappresentando quello che gli statistici definiscono l'elettore
mediano quel, al massimo, milione di voti fondamentali, spesso, per far
vincere le elezioni ad un partito o ad una coalizione... essendo mediani
hanno molto da pretendere e poco da dare come peso sociale in quanto la
loro ricchezza è spesso dovuta o ad ereditarietà o alla ricerca di
rendita - la nuova frontiera del XXI secolo - per la rendita senza dare
alcun profitto sociale anzi al contrario riceve molto a scapito degli
altri ceti..... il famoso 1% della popolazione media di un paese
occidentale peraltro diviso al suo interno in veri segmenti in
competizione fra loro) che però hanno un peso specifico tale da
rendere sensibile la politica ad essi ... fino al punto che la stessa
politica spesso trae il proprio ceto dirigente proprio da essi.
Nonostante quanto sostenga sia la destra populista (da NCD a FI) che
quella economica (leggi pd nelle sue varie espressioni Renzi è solo
l'ultima, fintamente buonista, epsressione) sono i ceti affluenti i veri
protagonisti di un sistema di tal genere; gli altri o si astengono
(almeno un terzo) o vi si accodano o perchè pensano di poter ricavarne
qualcosa, molto poco, o per principio di emulazione con il nemmeno
recondito pensiero di beneficiare in qualche modo dell'ascensore
sociale.
Questo regime che sta avanzando, prima negli usa e ora
anche nel vecchio mondo, è solo esteriormente democratico; in realtà è
un regime liberale che ha adottato un suffragio universale ma che in
realtà è censuario nel elettorato attivo, vista la alta astenzione, e
oligarchico nell'elettorato passivo: in pratica son sempre gli stessi.
Un altro pilastro di un regime del genere, ora messo in crisi proprio
dai ceti che maggiormente lo sostengono, è la sua, presunta,
ineluttabilità: non ci sono alternative. Non ci potrebbe essere balla
maggiore: Giovanni Falcone, a ragione, sosteneva che tutti i fatti
umani, lui parlava di mafia ma il concetto direi è universale, hanno una
vita ossia nascono, crescono, maturano e muoiono o finiscono e come sta
morendo la democrazia muore anche la sua degenerazione.... l'oligarchia
che l'ha sostituita. E' questione di tempo o di .... voti. Un esempio
l'abbiamo avuto in Islanda; un altro proprio qui in Italia con M5S un
anno fa... ora Marine Lepen in Francia. E' una bufera che si sta
alzando..... una vera tempesta che rischia non solo di travolgere quel
che resta del sistema ma pure tutto il resto o meglio quel poco di buono
che quel regime aveva per l'intera società.
I pensatori liberali,
non quelli marxisti, più attenti (da Keynes a Polanyi passando per
Isaiah Berlin) hanno più volte richiamato l'attenzione dei politici sul
debito di democrazia che rischiava di distruggere l'intero
sistema....... il liberalismo non è un sistema per tutti ma per pochi,
molto pochi. E il resto? Ecco il punto: il resto: si ribella e si
aggrappa a quello che trova perchè nessuno, non è nella natura umana,
accetta di rimanere nel suo angolo predestinato perchè ognuno pensa, a
volte giustamente, di poter aspirare a qualcosa di diverso...... eppure
il sistema fa d tutto per scoraggiarli: taglia la scuola e l'università
pubblica; taglia la sanità, taglia le pensioni ecc..... tutto per
inculcare l'idea che non c'è tempo e possibilità di aspirare ad elevarsi
quando... devi mettere insieme il pranzo con la cena o centellinare il
cent per arrivare a fine mese. Se la pancia è vuota il cervello soffre e
le energie sono tutte occupate per sbarcare il lunario e non certo per
sentire quel tal poltiico che ti promette il migliore dei mondi
possibili: una balla che un popolo ben nutrito, acculturato, sano ecc.
spernacchierebbe e lo manderebbe in pochi secondi a zappare la
terra..... questa ineluttabilità, complici i media, è un totem (o un
drappo rosso) che funziona sempre, ma non per sempre: prima o poi il
velo nel tempio si squarcia.... e si vede quelo che nasconde; il
problema è il "chi e il quando" e personalmente prioma si fa meglio sarà
per tutti....
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