di Elisabetta Ambrosi | 23 settembre 2014
Parecchio illuminante, sul tema del lavoro e dell’articolo 18, è stata la trasmissione di ieri sera di Piazza Pulita.
Illuminante soprattutto nel mettere a fuoco come la via d’uscita da
una morsa fatta di povertà, disoccupazione e crisi è talmente stretta
che ci vorrebbe uno stratega veramente lungimirante per imboccarla, e
purtroppo non è il nostro caso.
C’era Sergio Cofferati,
ovvero la linea del diritto: a sentirlo parlare con calma e profondità
veniva come una sfrenata nostalgia di quella piazza, e dei suoi
valori, di cui non c’è più traccia. La sua posizione è quella
dell’estensione del diritto, non della riduzione, partendo dal fatto
che non sono i diritti a creare disoccupazione, ma la sconcertante
mancanza di investimenti in innovazione e produttività del nostro
paese. Dall’altra parte, Francesco Giavazzi, liberal liberista, rappresentava la posizione della flessibilità
tutelata, in parte sovrapponibile a quella di Cofferati, ma solo in
parte: flessibilità per tutti, in modo anche da ridurre il divario tra
garantiti e non garantiti, riduzione drastica delle tasse sul lavoro (per un costo di circa 40 miliardi, stimava l’editorialista del Corriere)
ammortizzatori sociali veramente estesi a tutti. Con quali soldi?
Sforamento del deficit, proprio come hanno fatto Francia ed Europa,
anche a costo di aprire un duro scontro con l’Europa.
Terza posizione, quella del governo, rappresentata da un’Alessandra Moretti
a tratti imbarazzante: flessibilità per tutti, abolendo articolo 18 e
necessità di reintegro. E vaghissima promessa di ampliamento delle
tutele nel Job Act. Peccato che i soldi non ci siano, e stando a quanto ha rivelato sempre ieri sera Giorgia Meloni il
governo ne sarebbe perfettamente consapevole, ma punterebbe tutto
sull’effetto scenico della riforma dell’art. 18 e della flessibilità per
dare l’impressione di star lavorando sodo. Sforare il 3 per cento? Non
se ne parla, e ancora non è chiaro il motivo.
Poiché purtroppo
al governo non c’è Cofferati, né Giavazzi, ma Renzi e i suoi
inconsistenti ministri, ciò che ci attende è grossomodo questo:
drastica riduzione delle tutele per i garantiti, che
in teoria dovrebbe favorire maggiore assunzione. Peccato che, senza
investimenti sulla produttività, cioè senza aumentare il lavoro, e
senza una riduzione delle tasse sul lavoro, gli imprenditori
continueranno ad usare i contratti precari. Ma visto che i più tutelati
spariranno a quanto pare, come i cocopro, oggi comunque considerati
baciati dalla fortuna, aumenteranno ancora di più partite Iva e
collaborazioni una tantum e discontinue. Queste ultime, poiché
l’estensione delle tutele e della disoccupazione per loro non ci sarà,
saranno completamente scoperte e vulnerabili. Morale della favola:
saremo tutti più poveri e probabilmente non più occupati. E sapere che
chi è al governo non è consapevole di questo scenario non conforta.
p.s.
perchè
affannarsi? Dobbiamo solo adeguarci..... come per lsanità sempre più
american oriented ossia a dare prestazioni di base per poi mollare
l'osso al privato, se puoi permettertelo. Già perchè questo è il
problema: in base all'accordo fondativo del WTO (recepito dalla UE e dal
nostro paese e prodromo del TTIP ossia dell'accordo di libero scambio
fra la UE, di cui facciamo parte, e gli usa) tranne interni, giustizia
(sottomessa), difesa e poc'altro (sanità di base, istruzione di base,
ecc.) tutti gli altri campi d'intervento previsti dalle costituzioni
democratiche (che così poco piacciono al boss della goldman-sachs e al
nostro fiorentino) devono essere poste sul mercato. Per fare un esempio:
in toscana stanno arrivando gli ospedali "per acuti" ossia ospedali per
le emergenze e le prime cure (peraltro costruiti con il project
financing di stampo finanziario): ma poi? Poi una volta dimesso te la
devi cavare da solo. O vai in una struttura convenzionata per un breve
periodo di tempo o paghi....... la differenza sta in quanto guadagni e
se hai un assicurazione sanitaria privata.
p.s. 2
sto
notando una grande stanchezza.. sempre le stesse cose e gli stessi
argomenti e alla lunga danno noia o stancano, quindi? Ho intenzione di
cambiare target e dare libero sfogo a un mio antico pallino.. anche a
costo di passare per ..... complottista.
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