Fonte: Il Fatto Quotidiano del 15 02 2015 a firma di Andrea Scanzi
Neanche
fa più notizia che, nella politica italiana da sempre capovolta, il
Parlamento cacci chi grida “Onestà, onesta!”. In fondo è la colpa più
grave, quella più imperdonabile: un po’ come andare da Rocco Siffredi e
pretendere castità. Regola aurea, per larga parte dei media, è che la
colpa ricada a prescindere sul Movimento 5 Stelle: il
capro espiatorio perfetto, che sia effettivamente criticabile (e spesso
lo è) o che abbia come macchia quella di mostrarsi alterato di fronte
ai soprusi (alla Costituzione, mica a loro). Il Parlamento è uno strano
microcosmo: dentro si può fare di tutto, l’importante è che lo si
faccia col sorriso. Sfasciare ogni cosa va bene, però con educazione.
Al contrario, se qualcuno scopre che gli hanno appena rubato la
macchina e per questo si arrabbia un po’, giocoforza il colpevole
diventa lui: troppo maleducato. Funziona così, e funziona forse al
contrario.
La fredda cronaca degli ultimi giorni (e notti) alla Camera
mostra un quadro d’insieme scarsamente avvincente. Regole minime
sventrate. Presidenti e vicepresidenti oltremodo parziali. L’evanescente
Boschi che assurge a madrina costituente (esce Calamandrei, entra Maria Elena: come sostituire Pelé con Muntari). Una gestione delle minoranze e delle opposizioni appena illiberale. Canguri, sedute fiume, insulti. “Dissidenti” che abbaiano ma non mordono. La Boldrini
che ormai imbarazza pure Sel. Una perdurante involuzione democratica,
di fronte alla quale però buona parte dell’informazione italiana – non
per nulla al 73 esimo posto per libertà di stampa, giusto tra Moldavia e
Nicaragua – soprassiede. Molto meglio raccontare con dovizia la
reunion tra Al Bano e Romina: è più facile, è più redditizio. Un tempo,
quando c’era da demolire la Costituzione, si sceglieva agosto perché
la gente era al mare. Oggi si sceglie Sanremo, perché
la gente al mare non è ma ha comunque il cervello in vacanza. Così
anche l’importanza da dare agli avvenimenti si capovolge: il problema
non è che una ghenga arrivista – composta da nominati, eletta con legge
incostituzionale – proceda come un bulldozer per trasformare il Senato
in un dopolavoro inutile su cui spiaggiare consiglieri regionali
spesso indagati e di colpo protetti da immunità, ma che l’opposizione
alzi i toni.
Anomalia anche questa, del resto, se fino a ieri
l’opposizione erano i Violante (di cui la veemenza è nota) e D’Alema
(di cui il berlusconismo è noto). Accusare l’opposizione di opporsi
troppo è come rinfacciare a Tyson di aver picchiato troppo Donnie Long:
magari era vero, ma Tyson faceva il pugile. Mica l’impiegato al
catasto. È tornata la Dc, una Dc 2.0 allegramente
impreparata e spensieratamente autoritaria, garbata nei modi e
carnivora nei contenuti. Renzi sta a De Mita come Carlo Conti a
Bongiorno, e guai a chi non si adegua alla melassa normalizzatrice e
restauratrice. Chi non ci sta – politici e intellettuali, giornalisti e
cittadini – è un gufo. Un disfattista. Un eversivo da punire con
l’espulsione dall’Aula, ma più che altro dall’informazione. Tipo i 5
Stelle, “fascisti” per antonomasia. Anche se hanno appena proposto una
sorta di alleanza part-time a Syriza (noti fascisti) e Podemos (noti
nazisti), esigendo che le Alba Dorata (noti democratici) girino al
largo. Anche se avrebbero interrotto l’ostruzionismo alla Camera se solo
fosse stato accettato il referendum senza quorum,
un’idea che un tempo pareva piacere anche al Pd. Anche se a scazzottarsi
sono stati quelli di Pd e Sel, e prima quelli di Ncd e Lega, e già che
c’erano pare anche quelli di Forza Italia (si picchiavano tra loro:
così, per ricordarsi di essere vivi). La narrazione capovolta impone che
sia “colpa dei grillini”. Sempre. Il Pd ha picchiato Sel?
“Colpa dei grillini”. L’Italia è uscita dai Mondiali? “Colpa dei
grillini”. La carbonara è scotta? “Colpa dei grillini”. Com’è bella
questa informazione, e questa politica, tutta al contrario. Così bella
che, se ti adegui a guardarla a rovescio, perfino l’anomalia odierna
sembra quasi una nuova forma di democrazia.
p.s.
ecco il
punto: "una nuova forma di democrazia"......... altro che Atene e il
discorso di Pericle del V° decolo A.C. qui si scrive la storia, sempre
se sapete leggerla a rovescio!
Nessun commento:
Posta un commento