Colloquio “distensivo” sulla Siria. Il senatore repubblicano McCain: “Quella dei russi è una trappola” Medvedev replica: “Assad legittimo presidente”. Damasco: “La Turchia ci attacca”. Ankara colpisce i curdi.
NEW
YORK – Basta bombardamenti contro i ribelli “moderati” in Siria. In un
clima da nuova “guerra fredda”, con la Casa Bianca sempre più in
difficoltà di fronte ai “muscoli” di Putin e alla ritrovata baldanza
del dittatore Assad, Barack Obama sabato sera ha alzato il telefono
chiamando direttamente il presidente russo: «Per discutere le decisioni
e gli accordi» presi a Monaco l’11 febbraio, ma soprattutto per
provare a fermare i caccia di Mosca.
Invece
di attaccare le postazioni dell’Is, l’offensiva russa (in appoggio
alle truppe lealiste di Assad) ha come obiettivo i ribelli “moderati”
(o ritenuti tali) e ha già avuto come conseguenza il massacro di civili
nell’area di Aleppo e una massiccia ondata di profughi verso la
Turchia. Ennesima dimostrazione, dicono i critici di Obama (e la
maggioranza degli americani) di una strategia fallimentare sulla Siria.
Il presidente ha enfatizzato «l’importanza che la Russia abbia un
ruolo costruttivo», ponendo fine alla campagna aerea «contro le forze
dell’opposizione moderata in Siria», rendendo «concreto e rapido »
l’accesso umanitario alle zone assediate in Siria e avviando «una
cessazione delle ostilità sull’insieme del territorio siriano ». Il
comunicato della Casa Bianca è di poche righe e si conclude con un «i
due presidenti si sono messi d’accordo per restare in comunicazione in
merito all’importante lavoro del Gruppo di sostegno per la Siria» — e
nasconde la vera preoccupazione dell’amministrazione Usa su cosa fare
nel caso il fragile cessate- il-fuoco non dovesse tenere. Il segretario
di Stato Kerry si era spinto a minacciare Assad («siamo pronti a far
intervenire truppe di terra»), ma tutti sanno fin troppo bene che Obama
farà di tutto per evitare di essere coinvolto in una nuova offensiva
di terra nel suo ultimo anno di mandato.
In
questa situazione il dialogo con Putin diventa l’ultima possibilità
che ha la Casa Bianca per non abbandonare la Siria in mano ai russi, ad
Assad e a possibili interventi della Turchia e dell’Arabia Saudita. Un
dialogo che John McCain — senatore repubblicano sconfitto da Obama nel
2008 — invita a rifiutare per non cadere nell’ennesima trappola del
presidente russo. «L’accordo che abbiamo concluso a Monaco non servirà
ad altro che a permettere l’ennesima aggressione militare russa». E
quasi come una replica arrivano le parole del premier russo Medvedev:
«Piaccia o non piaccia Assad è il legittimo presidente, se lo cacciamo
la Siria finirà come la Libia». La Russia è sotto attacco da più
fronti: ieri il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond ha
detto che «c’è solo un uomo sulla Terra che può mettere fine alla
guerra civile in Siria con una sola telefonata e questo uomo è Putin »,
mentre diverse cancellerie ritengono che Mosca stia volutamente
facendo crescere il flusso di profughi verso la Turchia da Aleppo per
mettere pressione sull’Europa.
Articolo intero su La Repubblica del 15/02/2016.
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giusto per capire di cosa si parla quando oggi si dice 'guerra moderna':
- lo scenario non potrà che essere la zona mediorientale e l'europa;
- le forze in campo non potranno che essere NATO e Russo-cinesi (sia che sia l'europa che il far east);
- sarà nucleare? Mah, chi può dirlo.. certo che la tentazione ci porebbe essere se uno dei contendenti dovesse prenderle sul serio o vedesse minacciata la propia integrità territoriale...
- dipenderà anche da come andranno le elezioni americane? Certo. A seconda di chi vince l'innesco ci potrà essere eccome.... ma una 'sensazione' mi dice che il più pericoloso dei probabili contendenti è quello che tace sul problema....
- un ruolo chiave l'avrà, purtroppo, la Turchia e il potere di ricatto dietro cui si nasconde per spillare soldi e petrolio a spese di siriani e e irakeni;
- Notato cha arrivano scarse notizie dalla Corea del Nord? Quello è un altro fronte caldo, e il fatto che nessuno ne parli non induce a pensare bene ma. è un fatto che il reattore militare è stato riavviato ed è un fatto che alla frontiera fra le due coree ci sono "problemi" non ultimo la chiusura della zona franca che permetteva a migliaia di nordcoreani di poter sopravvivere.. attualmente quella zona è chiusa
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