Oggi avrebbe compiuto 94 anni.... Enrico Berlinguer.
Politico a tutto tondo la cui figura ancora oggi è punto di riferimento
per i tanti che sperano di poter risollevare questo paese dal pantano
in cui i nani arrivati dopo l'hanno cacciato; ma qual'è davvero la sua
eredità? L'attivissimo Segretario del PCI cosa direbbe oggi dei suoi
emuli di convenienza che sul giornale, dice che sia ancora quello
fondato da Antonio Gramsci (studiatissimo fuori dall'Italia come
filosofo politico.. avete capito bene FUORI DALL'ITALIA), hanno avviato
una discussione a più voci sulla sua figura di politico, salvo
naturalmente sottoporre a procedimento disciplinare l'unico giornalista
uscito furoi dal coro.... oggi va così. In primis metterebbe sulla sua
personale agenda la 'questione morale' e qui nulla
cambiò in questo paese anzi semmai le cose sono peggiorate perchè mentre
allora si rubava dietro le quinte, salvo essere beccati dalla
Magistratura, oggi lo si fa alla luce del sole e con il consenso,
informato, di una parte degli italioti che invidiano chi lo fa perchè
non ci hanno pensato loro...; 'democrazia e partecipazione':
una cosa di cui oggi si sente il bisogno in tempi di democrazia
autoritaria dove, a colpi di 'riforme' imposte dai mercati e dai loro
sodali (presenti a tutti i livelli sia nazionali che sovranazionali), si
accentrano gran parte dei poteri nelle mani del governo mentre è il
Parlamento a fare da notaio nel registrarne le decisioni. Naturalmente,
come sosteneva anche Sartori (non certo un comunista), queste due parole
dovrebebro riprendere l'originario significato e non essere due vuoti
contenitori nei quali ognuno ci mette quel che vuole... e non è un caso
che ai tempi di Enrico Berlinguer la partecipazione alle elezioni, di
qualunque livello, era 'bulgara' mentre oggi si suda e si festeggia se
si supera il 50%: un segnale preoccupante perchè se dovesse arrivare
qualcuno che ne sa intercettare le pulsioni si ritroverebbe in un colpo
solo al potere con un consenso che altri si sognano di notte...perchè
questa democrazia del XXI secolo soffre di 'lotta di minoranze'
che alternativamente prevalgono fra loro ma manca completamente di
consenso popolare!!! Un altro punto che sicuramente gli starebbe a cuore
è il lavoro, anzi IL lavoro: quello che da dignità
all'essere umano permettendogli di guadagnarsi il posto nella società
senza aspettare i capricci di un mercato del tutto ipotetico moso più da
egoismi personali che da compulsiva volontà di creare le condizioni
perfette dove offerta e domanda s'incontrano e si abbracciano... il
lavoro dei giovani, quello dei lavoratori ma soprattutto la loro
rappresentanza perchè oggi non ne hanno nessuna: in Parlamento mica sono
rappresentati? Quindi il tema dei diritti che ne è la conseguenza
logica: quei diritti che sono tali non quando vegnono concessi ma quando
vengono tutelati al di là se vi sia o meno una legge..... infine le Istituzioni.
Chiariamo subito un punto: il PCI era per un Parlamento monocamerale,
senza se e senza ma; detta così però non rende onore all'idea che vi
stava dietro ossia quella di un paese che prevedesse un solo organo
elettivo centrale si ma con una serie di organi intemedi quali erano
quelli locali coordinatisi nella conferenza Stato-Regioni. C'è una certa
differenza fra questa visione e la semplificazione del monocameralismo
tout-court come viene venduta oggi.
Il tutto condito da un
distacco netto dal sovietismo, pur presente nel suo partito, guardando
più che a est a nord a quelle democrazia socialdemocratiche che così
tanto lustro hanno dato a questa parola.....
E si potrebbe
continuare .. ma la figura dell'uomo politico rimane come rimane la sua
visione di un italia che sarebbe potuta essere ma che non sarà mai per i
tanti farisei oggi presenti nel paese!!!!
Ciao Enrico
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