martedì 28 giugno 2016

Brexit, populisti o democratici a chi?

di | 27 giugno 2016 dal Fatto Quotidiano
Comunque la si pensi, la Brexit un merito lo ha di sicuro: imporci un cambio di prospettiva, farci vedere le cose da un altro, spiazzante punto di vista.
Populista chi? Ammesso e non concesso che il temine “populismo” – cioè attenzione al popolo e alle sue esigenze, esaltazione dei suoi valori – sia necessariamente negativo, sono più populisti l’Ukip e i conservatori pro Leave, che hanno cavalcato i sentimenti antieuropei e soprattutto anti-immigrazione; oppure Cameron, che ha promosso il referendum sull’uscita dall’Ue nel 2014 (all’indomani del successo di Farage alle Europee), lo ha promesso per vincere le elezioni nel 2015 e poi lo ha realizzato nel 2016, non prima di aver cercato di disinnescarlo, ottenendo da Bruxelles trattamenti speciali su welfare, immigrazione, politica economica e finanziaria? Non è populista un premier che usa un referendum così importante per mero calcolo politico interno (essere rieletto contro gli euroscettici dentro e fuori il suo partito)? Solo che poi il popolo ha scelto altrimenti.
Disastro quale? L’uscita dall’Ue o la permanenza nell’Ue? Non sappiamo ancora quali saranno le conseguenze reali del Leave, che peraltro avverrà non prima di due anni, ma gli economisti – gli stessi che hanno già dato pessima prova di sé, non prevedendo la crisi globale e non formulando ricette efficaci per uscirne – ipotizzano scenari nefasti. In compenso, i cittadini europei conoscono perfettamente i costi del Remain, con tutti i sacrifici insiti nelle politiche di austerity: licenziamenti, tagli delle pensioni, riforme del lavoro con abolizione di diritti, vincoli alle imprese… In Italia la legge Fornero, il bail-in, il Jobs Act, i paletti al Made in Italy agroalimentare. La Grecia, che giusto un anno fa disse no al piano dei creditori internazionali per poi alzare bandiera bianca, continua ad avere il debito pubblico e il tasso di disoccupazione più alti d’Europa (24,2%).
Cattivi chi? L’Ue o i governi nazionali, che vendono alle rispettive opinioni pubbliche decisioni che hanno concorso a prendere? Che tagliano l’art. 18 “perché l’Europa ce lo chiede”, ma non realizzano il reddito di cittadinanza anche se “l’Europa ce lo chiede”? Sono cattivi ed egoisti i cittadini britannici, che scelgono l’exit perché spaventati dall’arrivo dei migranti, o la grande e civile Ue che non riesce a dimostrarsi solidale di fronte a una migrazione – e a una strage in mare – epocale, che non riesce a gestire l’arrivo di 250mila uomini, donne, bambini, mentre paesi ben più piccoli come Giordania e Libano fanno fronte a oltre 1 milione di profughi ciascuno?
Democratici chi? La Brexit è stata illuminante anche per capire la concezione della democrazia di molti nostri rappresentanti istituzionali e commentatori. Se la sono presa con gli elettori, rinnegando nei fatti il metodo democratico, con aberrazioni tipo: “Ho paura che la democrazia si possa perdere se usata male” (Monti), “Elettori disinformati producono disastri epocali. Per votare servirebbe esame di cittadinanza” (Gori), “Brexit. I limiti della democrazia diretta: il popolo è sovrano ma non necessariamente consapevole e sapiente” (Castagnetti), “Certo la democrazia diretta non è infallibile” (Lavia, L’Unità), “Si è creata un’assurda convinzione basata sul fatto che quello che viene deciso a maggioranza sia democrazia” (Zevi, giornalista). Fino alle apoteosi sul presunto voto dei vecchi britannici contro i giovani (in realtà solo 1 giovane su 3, il 36%, ha votato): “Invece di vietare il voto alla gente nei primi 18 anni di vita, perché non negli ultimi 18?” (Dini, Vanity Fair, ritwittato dall’ex Min. Melandri), e il capolavoro del docente di Demografia all’Università Cattolica di Milano Rosina, che ha parlato di “necessità di allentare il vincolo che impone che il voto di un ottantenne valga come quello di un ventenne su temi che condizionano soprattutto il futuro di quest’ultimo. Tanto più in un’Europa che invecchia”. Gli anziani (che per Rosina non hanno né figli né nipoti, dunque sono egoisti, meschini, al loro confronto Ebenezer Scrooge è un chierichetto) dovrebbero votare solo su pensioni, sanità ed eutanasia? Che sinceri democratici a giorni alterni: se il risultato è quello sperato gli elettori sono maturi e consapevoli, diversamente sono un branco di ignoranti; se c’è il referendum sulle trivelle “Astensione”, se c’è quello costituzionale “Al voto!”; se vince il sì “Trionfa la democrazia”, se vince il No “Trionfa il populismo”. ItExit.
di | 27 giugno 2016

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Detto sinceramente, se i toni sono davvero questi denotano due cose:
  1. è il grande disprezzo che questi figuri provano per le istituzioni democratiche e i principi che ne sono alla base, nonostante che quelle stesse istituzioni gli danno da mangiare...
  2. il considerare noi tutti come degli imberbi, incapaci o imbecilli lo trovo offensivo e oltremodo insultante soprattutto perchè i cittadini li votano e credono, o fanno finta di credere per propria opportunità o paura dell'ignoto, in quel che dicono.....
E semmai la Costamagna avesse ragione, e non ho motivo di credere che sia altrimenti, dovremmo ripensare anche ai motivi per cui gli inglesi hanno votato per il Brexit sorprendendo tutti.. piccola nota personale: la sera prima del boom del brexit ossia quando tutti ritenevano che il REMAIN vinceva tutti i cosiddetti commentatori facevano notare, naturalmente cospargendosi ipocritamente il capo di cenere, che il REMAIN era la vottoria dei ricchi e degli abbienti sui poveri.... il giorno a bocce ferme il tono era esattametne l'opposto e son partiti gli attacchi a base di egoismi, guerra generazionale ecc. ecc. come lo definireste tutto ciò? io una risposta ce l'avrei.. ma mi taccio volontariamente!!!
p.s.
faccio le mie scuse..... nel post nel quale riportavo la frase della regina inglese si è rivelata INESATTA SE NON FALSA perchè si c'è stata la cena e si sono state dette delel cose ma erano interrogative e fuori dai denti ma non del tono e dell'argomento di cui si parlava nel post. Infatti nè l'ufficio stampa ha riportato nulla nè i tabloid inglesi ne hanno fatto cenno successivamente: molto probabilmente è una delle tante voci che vengono fatte girare di proposito per 'vedere l'effetto che fa' visto che eravamo alla vigilia delle elezioni. Me ne dispiace...

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