dall'Huffington Post
Astro
nascente della sinistra liberal alternativa ai partiti tradizionali,
tirato per la giacca dalle forze europeiste e in Italia dal Partito
Democratico (che già si accalora interrogandosi su chi sia il Macron
italiano tra i candidati alla segreteria), il vincitore del primo turno
delle presidenziali francesi ha un trascorso politico non privo di
inciampi e uscite fuori luogo che poco si attagliano a un profilo
"progressista". Tralasciando il suo passato come banchiere in
Rothschild, il "simpatico ma maldestro" (copyright Dominique
Strauss-Kahn) Emmanuel Macron ha infatti un passato ancorato nel
socialismo francese.
Da
fedelissimo di Francois Hollande è diventato ministro dell'Economia
nel governo Valls II. Ed è da allora ha disseminato le sue uscite
pubbliche di una lunga serie di gaffe. Pochi giorni dopo la sua nomina a
ministro innescò una raffica di proteste per una frase infelice:
intervenendo nel settembre 2014 ad un dibattito sui mattatoi di Gad, in
Bretagna, dove i lavoratori vivevano forti difficoltà e gli
stabilimenti erano alle prese con una profonda crisi aziendale, Macron
si lasciò sfuggire che le lavoratrici del posto "sono perlopiù
ignoranti". "In questa società - disse l'allora ministro - c'è una
maggioranza di donne, per lo più ignoranti. Viene spiegato loro: 'Qui o
nei dintorni non avete futuro, andate a lavorare a 50 o 60 chilometri'.
Ma loro non hanno la patente. Che facciamo? Diamo loro 1.500 euro, e
aspettiamo un anno?". La frase sulle donne "ignoranti" con difficoltà a
prendere la patente suscitò non poche polemiche perché seguì di pochi
giorni l'accusa al presidente Hollande di chiamare in privato "sdentati"
le persone povere. Per queste parole Macron si scusò il giorno stesso
in Assemblea Nazionale: "Il primo rimpianto è per le affermazioni che
ho tenuto stamani se ho offeso, e perchè ho offeso alcuni operai. E'
inaccettabile. E non è quello che volevo fare".
Non fu un bel
biglietto di presentazione per il giovane e liberal ministro delle
finanze francesi. Pochi mesi e Macron viene di nuovo investito dalle
polemiche. In un'intervista al quotidiano Les Echos in occasione del
suo viaggio a Las Vegas per il Ces affermò che "c'è bisogno di giovani
francesi che abbiano voglia di diventare miliardari" perchè il Paese
abbia successo nell'high tech, "un settore di superstar". Una frase che
rompeva con le posizioni tradizionali della gauche francese, da sempre
critica con l'eccessiva ricchezza e la sua ostentazione. Frase che gli
attirò gli strali non solo dei suoi oppositori politici ma anche del
suo partito: "Macron si smaschera, l'uomo dei miliardari - commentò
Gerard Filoche, una delle voci più polemiche dell'ala sinistra del
partito - quando la Francia ne ha già troppi, e anche troppi poveri".
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