sabato 26 aprile 2008

The day after 25 Aprile....

Una volta si diceva passata la festa gabbato lo santo ma nel caso di "questa" Festa sembra che non sia così. Ho 48 anni e da almeno 28 sento che questa non dev'essere la Festa di una parte ma di tutti; e che vanno ascoltate e rispettate anche le opinioni di chi era dall'altra parte ecc; ma soprattutto è continuo il tentativo di smiinuirne l'importanza riducedone il tutto a una "scampagnata in attesa dei "veri" liberatori: gli americani!! Siamo seri. Innanzitutto essi non hanno liberato un bel nulla: si era in guerra, dopo l'8 settembre il nostro paese, causa fuga precipitosa della famiglia regnante, si calò le braghe loro trovarono la via aperta: non senza aver semidistrutto con i bombardamenti a tappeto mezzo paese ed aver distrutto, senza necessità apparente, l'Abbazia di Montecassino e anche per lo sbarco non è che furono così eroici dato che si fecero aiutare da qualche mafioso d'importazione per fare alcuni esempi; quindi ci andrei piano con il mitizzarli: Napoli si è in pratica liberata da sola; Roma diventò città aperta; le città del centro-nord erano in fermento e sulle montagne la Resistenza era attivissima e teneva spesso in scacco i nazifascisti (a Genova a liberare direttamente la città fu l'arredersi dei nazisti al CLN, quindi di cosa parliamo? In Italia ci fu guerra civile? Certo che ci fu e fu anche aspra e dura. Ci furono stragi nazifasciste? Certo e a iosa basta guardarsi in giro per comprendere, anche senza averla vissuta direttamente, la loro ferocia. Ci furono eccidi e guerre fratricide anche fra partigiani? Certo e non mi pare si sia fatto mistero una volta posatasi l'aurea del mito. Ma parlare di pacificazione va bene? Certo son passati 60 e oltre anni da quegli eventi e ormai le passioni dovrebbero essere sopite e la parola dovrebbe passare agli storici ed in alcuni casi alla critica roditrice dei topi; ma da qui a mettere sullo stesso piano repubblichini e partigiani ce ne corre eccome: loro erano spesso il braccio della violenza nazista: si vuole pacificazione? Riconoscano che erano dalla parte sbagliata del fronte e i valori della Repubblica nata dalla Liberazione e da qui si potrà ripartire, nulla di meno. Se qualcuno ogni anno tira fuori l'argomento lo fa per una propria visione della storia "moderata" ma non nasconde il fastidio per quello che scaturì dopo: non credo sia la storia in sè ma il suo precipitato che dà noia qui, a me pare questo il punto. Altro discorso è il V-Day d iGrillo che al di là delle iperbole (ma qui Bossi è maestro) mette il dito nella piaga: non è in discussione la libertà di espressione in sé ma il suo controllo così come non è in discussione la professione dei giornalisti ma la corporazione, una delle tante, che esprime il proprio potere come una lobby. E di lobby, come di altre corporazioni, l'Italia ne è piena ne scoppia e ne è soffocata: quindi in mancanza di una classe dirigente adeguata ecco che dalla società nascono fenomeni di repulsione di cui Grillo ne è una componente nemeno maggioritaria: dice cose giustissime e che sarebbero addirittura ovvie in un paese normale, ma da noi hanno una forza dirompente perchè vige il controllo, molto poco democratico, dell'informazione o meglio vige l'informazione libera di farsi controllare da chi ha la borsa della spesa: sono pochi i casi di giornalisti scevri da ciò. Quindi, al di là delle polemiche, Grillo pone un problema starebbe alla politica risolverlo, o meglio lo dovrebbe aver già risolto, in senso democratico possibilmente: ma è qui che il nostro paese è in ritardo; è sempre in ritardo perchè non c'è la convenienza e perchè tenendo le redini in mano si evitano domande sconvenienti; anche qui un'esempio: le intercettazioni telefoniche che quando riguardano politici si scatena sempre un putiferio, come mai? Eppure il segreto istruttorio è stato abolito e una volta depositati gli atti tutto è pubblico, proprio tutto. In altri apesi condizioni simili hanno distrutto carriere perchè si guardava l'oggetto dell'intercettazione da noi invece si urla per l'uso dello strumento ma si ansconde il perchè quelal persona è stata intercettata, è questo il punto. Anche la politica è una corporazione e non ammette "esterni" che ne svelino angoli bui: forse un recupero dei "valori" del 25 Aprile sarebbe indispensabile a questo punto, altro che rileggerli e/o annacquarli con immotivate discussioni di metodo e merito!!

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