martedì 13 maggio 2008

Qui incomincia l'avventura del Sig. Bonaventura

Con un discorso tutto responsabilità e "moderazione" (ora che gli odiati comunisti sono spariti dal Parlamento e gli ex odiati post comunisti si sono messi a imitarlo) incomincia la legislatura ripartendo da dove l'avevano lasciato i precedenti Governi: esattamente da lì; si, ci sono delle scaramucce sul tesoretto; sì ci sono alcuni accenti su alcune materie che gli stanno a cuore ma tutto sommato dimostra la volontà di dialogare con i cloni (e poi perchè mai non dovrebbe farlo dato che se dovesse fallire crollerebbe l'intera costruzione trascinando con sè gli altri in un vuoto assoluto) e la "compassionevolezza" del (stra) vincitore: ossia di quello che alla lunga l'ha avuto vinta. Di una persona che ha dinostrato di poter (e sapere) piegare tutti e tutto alla propria volontà e che ha dimostrato al resto del mondo quanto sia matura la nostra democrazia e quanto siamo maturi noi: credo che Montanelli si rivolterà nella tomba alla "ferale" notizia, ma che vuoi farci lo si è votato e qundi ora ce lo sorbiamo, lui i riciclati e i cloni che lo imitano. Gli argomenti del discorso sono i soliti cui fa cenno un neo Presidente del Consiglio con in più un'accenno alla evasione fiscale (gli saranno tremati i polsi?) ma con una sterzata sul fisco che non dev'essere ingiusto con chi fa del bene per il paese: quindi cari evasori potete ritornare a respirare e a continuare a non pagare le tasse e nemmeno la pubblicazione, illegale pare, dei dati sulla rete ha smosso le coscienza degli italiani (rassegnati o meno non si capisce). Non conta che la spina dorsale del paese, i lavoratori, a stento arrivano fine mese; nemmeno conta che minori tasse significa minori servizi; soprattutto conta che chi sente come ingiusto il fisco può evadere tranquillamente: mi chiedo chi non senta come ingiusto il Fisco? Tutti, risposta ovvia; però c'è chi può e c'è chi non può come diceva Eduardo, loro può!! Nel Gattopardo si affermava: "tutto cambi perchè nulla cambi" verità più vera non poteva essere detta. E mentre si cerca di innescare la guerra fra poveri fra privati e pubblici (tutti in realtà accomunati dal fatto che sono ai gradini più bassi della graduatoria dei redditi (anche se, magra consolazione, accomunati con il commericante sotto casa che dichiara la fame e poi gira in mercedes), dando in pasto la solita statistica o il solito servizio sull'assentismo, in realtà la torta se la mangiano altri e nemmeno le briciole restano agli stessi lavoratori in questo uguali fra loro. Un giorno sulla tomba del lavoratore dipendente ci sarà un'epitaffio (officianti O. S. "riformiste", Pd, PdL, ecc) che dirà: "qui giace chi ha dato la vita per gli altri"................

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