giovedì 9 settembre 2010

Se l'é andata a cercare...

Già stavolta l'ennesima bufera non l'ha scatenata il solito noto ma un politico, vero, che viene da molto lontano, lontanissimo. Dalla fondazione della Repubblica italiana: il Senatore a vita On. Andreotti. Quando parla va compreso perché le sue parole non sono, quasi, mai vane e a vuoto: anche stavolta ci si deve ragionare su per capire. Non parla mai chiaramente ma spesso il messaggio arriva forte e chiaro e a chi deve capirlo bene. Ambrosoli era un servitore dello Stato nel momento in cui, in seguito all'incarico ricevuto di liquidare la banca di Sindona (che aveva contatti pochissimo chiari a dir poco), l'assunse per lui furono guai grossi che pagò alla fine con la vita. E' chiaro che le parole del Senatore sono irrispettose della memoria di Ambrosoli ma è anche chiaro che chi è abituato a conoscere, fin negli angoli più bui, e gestire il potere non ragiona in termini "normali" ma ha una visione differente e molto più cinica: che ci piaccia o meno è così. Non sono parole giustificabili né sta a me darne l'interpretazione autentica (lo stesso Senatore ha precisato poi che le sue parole sono state fraintese) ma sta a me come cittadino dire che non sono mai giustificati l'uso che si è fatto, molto spregiudicato, delle leve del potere e che per mantenerlo hanno fatto patti anche con il diavolo: tutto pur di evitare di scontentare gli "amici" americani e evitare che un buon terzo della popolazione che si riconosceva nella sinistra italiana, quella vera molto poco comunista (in senso sovietico) e molto socialdemocratica (in senso europeo), potesse partecipare alla vita politica in prima persona e per farlo tutto faceva all'uopo, ivi compresi i contropoteri corrotti e mafiosi. D'altronde il bizantinismo è innato nella casta politica tanto che ora, come allora, non ci si fa problemi a sdoganare fascisti, neonazisti, e tutta l'archeologia politica pur di avere il voto in più così come non ci si perita di essere al potere con un partito con forti accenti secessionisti e xenofobi: nessun problema nemmeno quando si è sull'orlo di sciogliere il Parlamento ma si teme l'esito delle urne e si fanno "acquisti" per coprire i vuoti lasciati dai finiani senza andare molto per il sottile; quindi perchè meravigliarci se i padri "putativi" di questi attuali politici ogni tanto si rilassano e dicono senza peli sulla lingua, una volta tanto (anche Cossiga non le mandava a dire), quello che pensano? Chissà se anche i parenti del Sindaco (e di tutti gli altri Servitori dello Stato morti nel compimento del loro dovere a partire da Borsellino e Falcone passando per Rocco Chinnici e i massacrati di Portella delle Ginestre) ucciso dal malaffare dovranno, un giorno, sentirsi dire che se la sono cercata come reagiranno? Sentiranno ancora crescere la fiducia in chi li rappresenta o gireranno le spalle facendo perdere a tutti noi la speranza in un diverso futuro? Volendo fare, con grosso sforzo, un esercizio di cinismo si può dire che forse è meglio così, ossia che è meglio che gli altarini si scoprano e che si dica quello che si pensa anche a costo di riaprire vecchie ferite che fanno a tutti del male..... e sulle quali, a volte, è meglio mettere aceto che il cicatrizzante che copre e le richiude (sennò come faremo mai i conti con il perseverare della P2 e affiliati o con la P3) perchè questo sfortunatissimo paese mai come ora ha bisogno di chiarezza e di memoria sul proprio passato per affrontare senza remore il presente e, soprattutto, il proprio futuro.

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