martedì 8 novembre 2011

Come negli anni '90..... speriamo di no

L'amato capo alle corde? Dai media si direbbe di sì....... attenzione a stappare lo champagne però, il nostro é capace di tutto e sa giocare d'azzardo: già due volte nel ventennio é stato messo alle corde e tutt'e due le volte s'é salvato (con un piccolo aiutino una volta d'alemiano e un altra veltrusconiano una ... questo é bene ricordarlo) grazie anche al cosiddetto "soccorso rosso". Stavolta? Perfino il fatto ha titolato "THE END", personalmente l'istinto mi dice di tenere ancora il radar acceso per vari motivi:
NON SI E' DIMESSO. Solo dopo i provvedimenti promessi e la legge di stabilità; qualcosa mi dice che la tiritera continuerà fino a dicembre, poi si vedrà..... e se non lo accontenteranno potrà sempre dire che i suoi nemici non aiutano gli interessi del paese, e suoi a restare dov'é (c'é molta carne a cuocere ad esempio le quotazioni delle aziende di famiglia che vanno giù o i processi o ancora la probabile fine del duopolio RAISET, ecc.), e a non rispondere positivamente alla UE; quindi a seconda della contingenza ha le mani libere nello scegliere il tipo di campagna elettorale da fare: CREDIBILE, O NO?
IL CAPO DELLO STATO. Immagino che a forza di firmare tutto quello che gli capitava a tiro almeno stavolta il capo dal tavolo l'abbia alzato e si sia reso conto dello stato dell'arte, si fa per dire..... in altri momenti storici di questo paese i Capi di Stato per molto meno hanno spinto alle dimissioni o a verificare se esista ancora la fiducia. Altri uomini e altri politici, questo é chiaro ma se si voleva mettere un punto fermo questo era il momento e invece, no. Questa incertezza é significativa, a mio parere, del momento: sanno che un governo tecnico é ideale per fare "il dovuto e richiesto" dalla UE ma sanno pure che sia i politici che i cittadini lo impallinano perché se già ora la troika comunitaria ha detto che quelli presi finora non bastano immaginatevi a cosa debbano mettere mano e quindi é chiaro che farebbero, i tecnici, da capro espiatorio, o no?
ELEZIONI. L'amato capo le chiede ad alta voce; le opposizioni, pure nessuno si decide, perché? A mio parere perché tutti sanno che l'elettorato, soprattutto quello della sinistra, stavolta non si metterà a seguire pedissequamente le indiciazioni: SEL, FDS e, soiprattutto, M5S volano nei sondaggi e, se sono veri i sondaggi che stanno in questi giorni girando, i due partiti maggiori si ritrovano alla pari con tendenza al ribasso, quindi un paese in fermento che non vuole pagare un debito non acceso per propria richiesta ma in suo nome sì.
MERCATI. Da tempo danno segnali d'insofferenza per la politica italiana così come si é evoluta: ma non sperate minimamente che siano preoccupati per lo stato di salute dei cittadini... non gliene può fegare di meno; a loro interessa solo vincere la scommessa di vedere se si riesce a spremere sangue anche da una rapa secca quale siamo diventati; e state tranquilli che la vinceranno se al governo arriveranno tecnici o i soliti noti.
PAURA. Stavolta nel mondo dei furbi c'é paura: secondo voi perché c'é la proposta di un tipo che ha chiesto a noi tutti di sottoscrivere titoli pubblici sottolineando l'aspetto, certo non secondario, che in questo modo si sottrarrebbe almeno una parte del debito pubblico agli squaloni stranieri? A prima vista si potrebbe anche essere d'accordo, c'è un ma: chi si é accodato al volo? Tutta l'imprenditoria del nordest; i padroncini che hanno fatto un boom economico negli scorsi decenni tutto basato sugli extracomunitari malpagati e sui bassissimi stipendi ai quali si sono accodati anche bei nomi della nostra mitica imprenditoria da sempre preoccupata per le (sue) nostre sorti. Lo trovo sospetto: non é che avranno pensato che stavolta la macchina pubblica, in panne, si rimette a funzionare e gli presenta il conto dell'italia da bere, ossia delle riscossioni delle tasse fatta a forza di condoni e accertamenti con adesione, delle multe UE sulle quote latte non pagate ,ecc.?
GRECIA. I segnali che arrivano dall'estero indicano chiaramente che se é vero che siamo nella situazione greca di tre anni fa é anche vero che mai come stavolta dipenderà da noi, se si riesce a votare, quale strada si prenderà, per semplificare al massimo: quella imposta dalla troika europea (tagli, liberalizzazioni, privatizzazioni, con annessa recessione e povertà diffusa) o quella islandese (di cui ho parlato ampiamente in passato), dicevo dipenderà da noi e basta.
Mi piacerebbe davvero poter festeggiare la fine dell'italia da bere (un processo iniziato con il craxismo e continuato con il berlusconismo sia doc che di sinistra); così come mi piacerebbe tantissimo stasera poter dire: siamo all'angolo di svolta e il tunnel é passato, ma non ci riesco ..... proprio non ci riesco, mi spiace.

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