lunedì 13 febbraio 2012

the day after: atene semidistrutta e ue e troika dicono che è solo un passo.....

E' solo un altro passo nella direzione giusta: ecco cosa sostengono i padroni del vapore, non basta. Si deve fare di più .... di più? E cos'altro manca a uscire dal tunnel? Cos'altro ancora devono vendere? In realtà qui il punto é dare una lezione: a noi e a tutti gli altri paesi mediterranei che notoriamente sono spendaccioni a fronte di quelli nordici che lo sono altrettanto ma hanno il coltello dalla parte del manico dei soldi e quindi dettano legge..... quindi la Grecia é diventata un laboratorio work in progress: quello che passa lì prima o poi lo faranno altrove, anche da noi.... non conta che da più parti, anche insospettabili, si sostiene invece che ormai il fondo è raschiato ben bene e che di più realmente non si può fare; eppure (non ancora contenti di aver distrutto un paese) hanno la faccia tosta di sostenere che altri passi son necessari: chiedono a garanzia del futuro un impegno prima delle elezioni, anticipate ad aprile, da parte dei partiti che continueranno sulla stessa strada..... dire che é una follia é dire poco perché non tengono conto che quello che tutti abbiamo visto nelle piazze greche é stato solo un assaggio: se vogliono il resto credo solo che debbano continuare sulla stessa via, la Grecia esplode in un sol colpo e al contempo la UE imploderà..... gli conviene? O forse é esattamente questo quello che vogliono senza assumersi il rischio di farlo per primi? Eppure fin dal 1920 (vero anno d'inizio della grande depressione) si sa che (in tempi di crisi):
finanziare banche non serve a dare fiato all'economia ma solo a rimpinguarne le casse;
agire dal punto di vista del costo del lavoro non crea domanda e nemmeno nuova occupazione, ma solo sottoccupati e disoccupati, oltreché sottopagati e nuovi poveri;
riformare il welfare troppo spesso significa cancellarlo senza dare risposta alle sfide che una crisi pone;
non aspettare che l'ascensore sociale faccia cadere le briciole anche ai ceti medi e bassi.
che si deve fare, allora? Da manuali seri si deve:
investire soldi pubblici;
sostenere le famiglie;
sostenere con programmi seri la lotta alla disoccupazione e alla inoccupazione;
tassare patrimoni, grandi ricchezze, rentiers, capital gain, azioni e obbligazioni di rischio;
combattere sul serio l'evasione e l'elusione reintroducendo il penale nella legislazione;
il pil deve ritornare a essere solo uno strumento di misurazione e non "il" perno dell'economia, ce ne sono altri e anche più validi come il PNL o il RNL che la scienza economica seria conosce benissimo e ora ha accantonato.
.... insomma qui siamo di fronte a delle scelte importanti: prima le facciamo meglio sarà. Ci vogliono però nuovi politici e una nuova coscienza sociale, senza sarà tutto inutile... due son le strade: o keynes o la fine... si spera loro.

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