domenica 17 giugno 2012

elezioni in Grecia e Francia: un test sul nostro futuro....

Lo dissi un mese fa, lo ripeto oggi: é in Grecia si decide anche il nostro destino. Che scoperta, qualcuno dirà: non é certo da nobel lo so scoprire l'acqua calda; ma voglio richiamare all'attenzione alcune cosette, che oggi ancora tralasciamo:




la vittoria di un partito pro-euro significa la definitiva subordinazione della Grecia, e di chiunque si troverà in futuro in quelle condizioni (...), ai diktat Ue, dietro cui, manco a dirlo, ci sono i diktat della Germania (che sta diversificando i propri investimenti fuori dalla UE perché si aspetta che prima o poi la gente perda la pazienza) e delle banche le quali, per ora, la sostengono;

la vittoria di Syriza pone un problema: si afferma una diversa consapevolezza fra la gente e non ci sono gli stessi politici che hanno affossato il paese e ci si sono anche arricchiti sopra ... se vince questo movimento essere o no dentro l'euro poco conta perché diverso sarà l'orizzonte che si porrà di fronte a quel paese; sfondato il fronte degli europeisti si tratterebbe in primis di porre alla Germania di fronte al fatto che un popolo si é sollevato e che non é più disposto a soffrire conto terzi .... e questo non potrà non avere un ricaduta sugli altri paesi nei "problemi", Italia in primis.....

il problema é lo stallo: se nessuno vince il paese si blocca; c'é un solo vincitore, la speculazione finanziaria che potrà continuare a ricattare l'intera UE, Germania compresa (che a questo punto si scorda di dare aumenti del 6% ai dipendenti...), piegandola ai propri voleri come già ora sta accadendo.

Partendo dal presupposto che non salto di gioia se vince il maggiore dei due responsabili dell'attuale crisi greca, Nuova Democrazia, non ci si può non esimere, credo dal sottolineare come conti (ovunque) un elemento innato per l'uomo moderno, il più importante fra gli istinti primari, la paura. Paura, si proprio questo. In Grecia é la paura a vincere: vince fra i ceti colpiti che si volgono a votare i neonazi in buona parte; vince nei ceti che finora c'hanno guadagnato e quindi non vogliono rischiare altre strade; vince in coloro che, ancora una volta, ri-votano per partiti che ne sono i diretti responsabili dell'attuale situazione greca e non arrivano a capire che tenerli in vita non serve a nulla, anzi ormai é dannoso (quest'ultima vale anche per noi) .... ma soprattutto la prima conseguenza della paura di massa é che VINCE LA GERMANIA E LA MERKEL così come vincono le banche e gli speculatori e i mercati: i veri responsabili che possono tirare un sospiro di sollievo e ricominciare a pompare soldi dagli Stati a scapito dei loro cittadini: non c'é più nessun argine che si fapponga fra loro e la manna che, grazie ai trattati che hanno dato vita al WTO, si presenta davanti a loro: un fiume di denaro che ancora può essere rubato e messo nei propri forzieri. Non é un caso che i politici in carica nei paesi in crisi nera siano di espressione "finanziaria" o loro collaterali; non é un caso che si da priorità ai mercati e non alla ricerca di strade alternative che penalizzino i responsabili di tutto ciò e queste elezioni greche ne sono il suggello definitivo perché qualunque movimento si presenti sulla scena da oggi in poi nei paesi europei dovrà fare i conti con questa realtà: e sarà dura invertire il trend perché si possono sconfiggere i sepolcri imbiancati e chi li rappresenta ma la paura, indotta o meno non conta, no... quella rimane e funziona come una potente leva da usare.



Altro discorso é la Francia dove la normalità hollandiana piace e controbilancia gli anni della Grandeur di Sarkozy: a differenza nostra, che da 20 anni ci beviamo le fandonie di quattro gatti e due volpi, i francesi non s'innamorano di un venditore di fumo se non brevemente, l'arco di 7 anni, per poi tornare con i piedi per terra e affrontare la realtà circostante. E' talmente radicata questa usanza che stavolta, proprio per dare lo stacco netto rispetto al passato, hano dato quasi la maggioranza assoluta al PS assicurandogli una comoda solitudine nel governare mantenendo le promesse fatte: se non va al prossimo giro si cambia..... tutto qui.



E noi? Noi stiamo lì a guardare: a metà strada fra Atene e Parigi. Abbiamo gatti e volpi in Parlamento (a proprosito il mazzolatore di fannulloni é stato ... licenziato dal Comune di Venezia per .. assenteismo) e ragionieri al Governo, manca solo Mangiafuoco: ma ci stiamo attrezzando anche per quello.



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